I pionieri del Giallo Mondadori
appendice alla serie:
Parte III
Tito
Antonio Spagnol
(Athos)
Nel 1934 scende in campo il terzo moschettiere. Il
polimorfo, avventuroso (e avventuriero) giornalista, Tito Antoni Spagnol, crea
il personaggio del detective giornalista Alfred Gunsman. Il suo alter ego indaga
a New York ... e lo fa quasi alla maniera di Sam Spade.
Pubblicato in francese con il titolo Dans la griffe du Lion, da Gallimard e poi, subito dopo, da
Mondadori, il romanzo L'unghia del leone è subito un
successo internazionale.
Nel 1935 è la volta di don Poldo. Non è Padre Brown, non
ci somiglia neanche un po'. Acuto e duro (anche lui come Spade,, poco serafico,
ma ha successo e viene spesso ristampato, come si può vedere,anche in anni
recenti.
Nel 1937, ne La
notte impossibile, Gunsman, per volere di Gallimard, viene trasferito a
Parigi, ma se la cava bene lo stesso! Due mesi dopo è pubblicato da Mondadori.
Nel 1938 torna Don Poldo.Il prete ha successo anche in
Spagna. Siamo in piena Guerra Civile, non so dirvi da che parte (in quale
schieramento) fosse apprezzato un anomalo prete detective! Ma forse è una
ristampa franchista!
Sempre nel '38 pubblica su Omnibus e poi sul Supergiallo, prestigiosa
rivista di Mondadori. L'ombrellino viola, romanzo unico a puntate con personaggio non
seriale. Mai uscito in Italia come volume unitario.
Vediamo che era Tito
Antonio Spagnol. Nacque a Vittorio Veneto il 13 maggio 1895 da
una benestante famiglia borghese. La sua formazione inizierà con Il Ginnasio di Treviso e in seguito all’Ecole
des Hautes Etudes Economiques et Sociales di Bruxelles. Lo scoppio
della Prima Guerra Mondiale causerà l’interruzione degli studi
intrapresi e un lavoro all’Ufficio Operazioni presso il Comando Supremo a
Campoformido, partecipando alle battaglie dell’Isonzo, del Carso e
alla ritirata di Caporetto. Terminata la Grande Guerra si dedicherà ad una vita
estremamente avventurosa: dall’Europa agli Stati Uniti, dal
Messico al Canada (tra l'altro fece anche il cercatore d'oro!). In Italia intraprese
anche la carriera giornalistica (Firenze e Roma) e svolse attività nel
settore cinematografico (Camagli Film). Come giornalista, lavorò per diverse testate come Il Nuovo
Corriere e Il Sereno. Fu
corrispondente di Parigi-Presse. Da ricordare che negli USA, a
Hollywood, dove restò molti mesi, entrò in contatti con gli esponenti dell'
hard boiled (lo si nota leggendolo) e lavorò anche con Frank Capra. Tornato in
Italia come giornalista collaborò con diversi giornali, L’Italiano, Italia
Letteraria, Omnibus e Novella. Morì a Vittorio Veneto nel 1979, una vita
avventurosa..
FINE
Egregio Montani, le segnalo che a fine maggio 2024 è stata costituita a Vittorio Veneto l'Associazione "Amici di Tito A. Spagnol" che ha promosso tra l'altro un'edizione a stampa de "L'ombrellino viola" per i tipi di De Bastiani Editore. Altre info su www.titospagnol.com, anche per eventuale contatto e-mail.
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