lunedì 10 ottobre 2016

I pionieri del giallo (III)


I pionieri del Giallo Mondadori
 appendice alla serie:
Parte III


Tito Antonio Spagnol
(Athos)
Nel 1934 scende in campo il terzo moschettiere. Il polimorfo, avventuroso (e avventuriero) giornalista, Tito Antoni Spagnol, crea il personaggio del detective giornalista Alfred Gunsman. Il suo alter ego indaga a New York ... e lo fa quasi alla maniera di Sam Spade.




Pubblicato in francese con il titolo Dans la griffe du Lion, da Gallimard e poi, subito dopo, da Mondadori, il romanzo L'unghia del leone è subito un successo internazionale.

Nel 1935 è la volta di don Poldo. Non è Padre Brown, non ci somiglia neanche un po'. Acuto e duro (anche lui come Spade,, poco serafico, ma ha successo e viene spesso ristampato, come si può vedere,anche in anni recenti.



Nel 1937, ne  La notte impossibile, Gunsman, per volere di Gallimard, viene trasferito a Parigi, ma se la cava bene lo stesso! Due mesi dopo è pubblicato da Mondadori.






Nel 1938 torna Don Poldo.Il prete ha successo anche in Spagna. Siamo in piena Guerra Civile, non so dirvi da che parte (in quale schieramento) fosse apprezzato un anomalo prete detective! Ma forse è una ristampa franchista!

Sempre nel '38 pubblica su Omnibus e poi sul Supergiallo, prestigiosa rivista di Mondadori. L'ombrellino viola, romanzo unico a puntate con personaggio non seriale. Mai uscito in Italia come volume unitario.



Vediamo che era Tito Antonio Spagnol. Nacque a Vittorio Veneto il 13 maggio 1895 da una benestante famiglia borghese. La sua formazione inizierà con  Il Ginnasio di Treviso e in seguito all’Ecole des Hautes Etudes Economiques et Sociales di Bruxelles. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale causerà l’interruzione degli studi intrapresi e un lavoro all’Ufficio Operazioni presso il Comando Supremo a Campoformido, partecipando alle battaglie dell’Isonzo, del Carso e alla ritirata di Caporetto. Terminata la Grande Guerra  si dedicherà ad una vita estremamente avventurosa: dall’Europa agli Stati Uniti, dal Messico al Canada (tra l'altro fece anche il cercatore d'oro!). In Italia intraprese anche la carriera giornalistica (Firenze e Roma) e svolse attività nel settore cinematografico (Camagli Film). Come giornalista, lavorò per diverse testate come Il Nuovo Corriere e Il Sereno. Fu  corrispondente di Parigi-Presse. Da ricordare che negli USA, a Hollywood, dove restò molti mesi, entrò in contatti con gli esponenti dell' hard boiled (lo si nota leggendolo) e  lavorò anche con Frank Capra. Tornato in Italia come giornalista collaborò con diversi giornali, L’Italiano, Italia Letteraria, Omnibus e Novella. Morì  a Vittorio Veneto nel 1979, una vita avventurosa..

FINE
 

1 commento:

  1. Egregio Montani, le segnalo che a fine maggio 2024 è stata costituita a Vittorio Veneto l'Associazione "Amici di Tito A. Spagnol" che ha promosso tra l'altro un'edizione a stampa de "L'ombrellino viola" per i tipi di De Bastiani Editore. Altre info su www.titospagnol.com, anche per eventuale contatto e-mail.

    RispondiElimina