Film n.104
L'uccello dalle pume di cristallo (-- -- --)
di Dario Argento
con Tony Musante, Enrico Maria salerno, Suzy Kendall
Il commissario
Morosini ci affascinò. Non era (come
faceva a saperlo?) Montalbano, ma aveva la voce di Clint Eastwood dei dollari
pochi e dei molti di più: non potete immaginare quanti biglietti fece vendere!
Nel 1970 il
cosiddetto "giallo all'italiana" era già alla frutta (secondo me il
pasto era cominciato proprio dalla frutta e ce ne avevano fatta ingozzare
tanta, anche marcia!). Argento con coraggio (eroica incoscienza) si mette
dietro la macchina da presa e, con la sua faccia slavata e anemica, rivitalizza
il genere.
Alla sua uscita
nelle sale italiane, nel febbraio 1970, il film venne accolto in modo piuttosto
freddino nelle sale cinematografiche del nord Italia. Andò bene, invece, al
centro ed al sud. Il successo raggiunto nelle città centro-meridionali creò
anche al settentrione maggiore attenzione intorno al film: iniziò a recuperare spettatori anche al nord,
arrivando ad incassare in totale 1 miliardo e 400 milioni di lire. Il 13°
miglior incasso della stagione cinematografica '69-'70.
Un po' di trama,
ma non troppa. Sam Dalmas, italo-americano, lavora a Roma in un istituto di
scienze naturali (lavoro trovato grazie all'aiuto di un suo amico ornitologo
Carlo); in realtà è uno scrittore, che ha deciso di passare un po' di tempo in
Italia, il suo paese di origine, per ritrovare calma e ispirazione. Sam ha
appena terminato uno studio sulle caratteristiche dei tipi più rari di uccelli
e si appresta a ripartire per gli USA con la sua ragazza italiana, Giulia.
Fermi tutti! La
protagonista si chiama Giulia e la interpreta la Kendall!!! Non vi dico altro.
Andiamo avanti.
Una sera, Sam, mentre
torna a casa, assiste ad una colluttazione in una galleria d'arte in cui una donna,
Monica Ranieri, moglie del direttore della galleria, Alberto, cade a terra
ferita e Sam avverte la polizia.
Il caso viene
affidato al commissario Morosini, che è convinto che l'aggressore sia lo stesso
che ha già ucciso tre donne nel giro di un mese. Dalmas racconta tutto quello
che sa, ma ammette di non ricordarsi un particolare che potrebbe essere
decisivo ai fini delle indagini e per questo il commissario gli ritira il
passaporto per qualche giorno. Nel frattempo l'omicida è di nuovo in azione: uccide
una ragazza di 28 anni che vive da sola, accoltellandola dopo averle strappato
gli indumenti intimi. Quando la donna che ha salvato viene dimessa
dall'ospedale, Sam si reca a casa sua ma il marito di lei gli spiega che è
sotto l'effetto dei sedativi e non può parlare...
Un successo,
direi meritato. Dario, rifacendosi tanto a Mario Bava (perdoniamolo, era
giovane!), soprattutto ai due gialli La ragazza che sapeva troppo di
sette anni prima e Sei donne per l'assassino del
1964). Sì, a parte la voce di Clint, ha anche alcune intuizioni tratte dal
Western all'italiana. Il giovane Argento esordisce dietro la macchina da presa
calando nel giallo le sue idee sul linguaggio cinematografico. Tra le
innovative sequenze ricordiamo la ripresa in soggettiva della caduta dalla
finestra di Alberto Ranieri, simile a quella girata da AntonioPietrangeli nel
suo capolavoro Io la conoscevo bene per riprendere il suicidio finale di
Adriana. Ma sopra tutte la scena dell'aggressione dietro la vetrina, quella sì
di cristallo!
L'uccello del
titolo è in realtà un ruminante: una bufala! L'Hornitus Nevalis (gru delle
nevi), non esiste ed è in realtà una comune gru coronata, Balearica pavonina!.
Un film da rivedere con affetto, se guardate la confezione vedrete che non ha scadenza. E' sempre genuino!
Voto ****/5
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