giovedì 8 dicembre 2016

Seriali in TV (0-6)


Indagini seriali in TV
All'estero una serie infinita e
... non c'è solo Don Matteo!
(0-6)
Ripassiamo un attimo, solo un attimo, in USA e poi a cas


10)  Hap e Leonard 
Caffellatte alla amatriciana: un bianco antipatico e un nero pure! Nel 2016 è andata in onda la prima serie (composta da 6 episodi) incentrata sulla coppia di amici-detective creata da Joe Lansdale, interpretata da James Purefoy e Michael Kenneth Williams.



Per chi, fortunato lui, non lo sapesse, Hap è un bianco che ha passato svariati anni dietro le sbarre mentre il suo migliore amico Leonard Pine è un afroamericano gay veterano del Vietnam.

Come i romanzi, che non ho mai capito perché piacessero tanto, tutto il dramma incentrato sull'amicizia tra Leonard Pine e Hap Collins: il primo, l'ex veterano  afroamericano gay, ha indole irascibile: incazzoso, in italiano.  Hap, invece, ha trascorso un po' di tempo in una prigione federale per aver rifiutato di partecipare alla Guerra del Vietnam e non ama la violenza. Leonard è stato cresciuto dallo zio che però lo ha ripudiato quando ha scoperto il suo orientamento sessuale e Hap è il suo unico sostegno nel difficile ambiente del Texas degli anni '80.

+1) Rocco Schiavone

La Rai 8Stranamente rampante) nel 2016 mette in onda sei puntate di una serie tratta dai romanzi di Manzini. Ma ...



Rocco Rai non è lo Schiavone dei Roma ... nzi di Ma ...nzi ... ni. E' più piacione, più istrione, più giocherellone, meno cinico, meno disonesto, meno incarognito, meno amaro... è un dolciastro amaro Montenegro: quante avventure con gli amici romani della passata gioventù!





Si lascia guardare, ma è prevedibile, del resto la famigerata regola del 40-60 qui (anche se non ce n'era bisogno) interviene... tra l'altro, in mancanza di presenze fisiche, usando un fantasma! Non so se avrà futuro: hanno dato fondo alla botte, raschiandola pure: un episodio è "originale televisivo"! Ma Giallini è bravo, vorrà cavalcare l'onda. La regia e la sceneggiatura sono "ambo le due" difettate! Un discorso a parte per il tecnico del suono: l'audio è pessimo e quelli che parlano romanesco si biascicano le parole in bocca! Nell'ultima puntata (7-12), se non avessi letto il libro non ci avrei capito niente! Ciho inteso poco lo stesso... a dire il vero.

Dopo questa rapida carrellata, resta molto da dire, soprattutto se si va indietro con la memoria.  Non c'è bisogno di  conferme sulla vitalità del romanzo poliziesco in TV, che qualcuno, qualche anno fa, dava quasi per morto. Sì, ma chi era l'assassino? C'è un “appetito” inestinguibile da parte delle case di produzione che rubano idee a man bassa: costituisce una prova quasi inconfutabile di lesa maestà.
Facendo un passo avanti, si potrebbe addirittura evidenziare l’inizio di un processo di “simbiosi” tra la parola scritta (chiave portante del romanzo) e lo spettacolo trasmesso sullo schermo (che costituisce una logica “esplicitazione” nei confronti di un pubblico più vasto, comprensivo di una grande percentuale di “non lettori”).
Al di là delle polemiche sulla tendenza POP a rendere “nazional-popolare” qualsiasi cosa, per renderla adatta al più grande numero di spettatori possibile, credo che questo legame tra romanzo e fiction costituisca un chiaro sintomo di un’epoca come la nostra: un’epoca in cui la televisione ha assunto un ruolo dominante all’interno della società … e con cui, prima o poi, ognuno di noi (scrittori compresi: io son tra questi) deve imparare a misurarsi, al fine di evolversi, trasformarsi o, addirittura, sopravvivere.
Nelle prossime puntate schede critiche sulle fiction secondo gusto, memoria e sfizio... tutti miei!   

 
 

2 commenti:

  1. Giallini ce l'ha messa tutta (a volte esagerando: ma chi crede di essere Al Pacino?) ma non ha salvato la baracca: pencolante era e sbrindellata è risultata. peccato, un'occasione persa. Ciao, Nache da parte di Antonietta!

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