martedì 24 gennaio 2017

Pizzofalcone giudizio finale


Regista e sceneggiatori bastardi!
 
Riflessione e giudizio finale sulla serie di Rai1

Dopo la quarta puntata di questi bastardi si può parlare finalmente male di questa fiction: aspettare che migliorasse si è rivelata una pia illusione.
 
 
La trama, tratta in modo ordinato - forse troppo e con suggezione (ma non c'è anche lui a sceneggiare?) - dai romanzi di De Giovanni non risulterebbe male con un po' di zenzero, ma la regia e la conseguente recitazione, appaiono davvero carenti. Il fatto è che la sceneggiatura calca la mano (nei dialoghi soprattutto) sulle banalità. Il montaggio scolasticamente sequenziale e conseguente (step by step) non esalta la proceduralità poliziesca, la ammorba.
Gli sceneggiatori poi (a parte la tragedia dei dialoghi: ma vadano a studiarsi un po' Don Matteo!), sono stati capaci di prendere e evidenziare il manierismo di de Giovanni in modo schematico. La sua scrittura barocca lo rende prezioso, anche se ridondante, nei romanzi, ma nella fiction diventa un Gran Babà con troppo rum!
Vediamo brevemente perché, cominciando da due personaggi, sugli altri personaggi e su altri aspetti tornerò un'altra volta: devo saperne di più. Il primo personaggio Giuseppe Lojacono.
Gassmann non recita, segue, controvoglia e senza empatia per il suo personaggio, il flusso della storia con banali sottolineature fatte di "già" o di battito d'occhi.. Ne risulta un eroe per caso: "Toh, guarda un po' dove sono capitato!" oppure "Certo che non credevo d'essere così intelligente!". Cerca di stringere gli occhi per darsi un'aria da "cinese", ma sembra solo affetto da progressiva miopia incipiente.

Ottavia, la poliziotta esperta, soprattutto sa smanettare sul pc, peccato che la Tosca d'Aquino non ci creda neanche un po', sembra in penitenza. Recita come quando a dottrina, per prepararsi alla cresima (ai miei tempi si faceva a sei-sette anni), il prete ci faceva recitare l'atto di dolore. Eravamo piccoli, ma nessuno ci credeva troppo! Questo in caserma, nella vita privata si atteggia Macarena, un'addolorata concezione, insomma! Poi quando si mette a fare shopping su ebay si cade nel ridicolo profondo. Da piangere!
Meglio i caratteristi minori, tratti dal teatro dialettale sono più convincenti, ma non pensate a Montalbano, quello è un altro pianeta. 
I movimenti: camminano sempre a passo veloce in coppia o in tre, dove vanno? Non lo sanno neanche loro. Qual è il messaggio profondo che il regista ci vuole trasmettere? Credo che voglia dirci "Non sapevo che far fare loro, li faccio camminare". Le poliziotte e la ,Pm si vestono come donnette in carriera, un particolare più ridicolo degli altri. Tutto da dimenticare al più presto, Montalbano aiuto! Don Matteo prega per noi! Conclusione parecchio negativa.

Voto : **/5

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