Il Noir come forma d'arte
ma anche il giallo e il thriller
Il dubbio del personaggio nell'ombra:
"Sono in 3D?"
Un volto nell'ombra
E' di pochi giorni fa una frase che mi ha un po' agitato: "Sì, ma va bene così, in fondo è solo
un giallo!". L'ha pronunciata un mio autore in risposta alla mia ipotesi
(richiesta non troppo velata) di revisione di un dialogo che poteva meglio caratterizzare
un personaggio.
La mia risposta, pacata come si conveniva: "C...o!
Stai a consumare carta e inchiostro o pensi di far arte? Nel primo caso smetti:
va bene così! Nel secondo impegnati e cerca di avere più rispetto per il tuo
personaggio: mettilo sotto uno spot impietoso!".
Genere o arte?
Ci sono aspiranti autori che, prima di mettersi a scrivere un giallo (o
noir) si ispirano (si attengono) a regole di genere, convinti (gli stolti) di
produrre un'opera di sottocultura pop. L'immagine sopra, se da voi consultata,
vi farà capire come i primi delinquenti siano proprio questi principianti! Peggio di
loro sono quelli che, alla seconda o terza opera (quanti lettori complici
ignoranti!) continuano a seguire pedissequamente le regole!
Io credo che prima di prendere in mano una penna (una tastiera) ci si debba
porre un paio di domande: "Ho una
storia da raccontare? Cosa voglio dire ai miei lettori?".
Una mente organizzata
Se si hanno le risposte significa
che la nostra mente è ben organizzata. Solo allora si può cominciare a
costruire la nostra opera artistica. Sì, credo che il noir sia arte. Non vi
scandalizzate, se lo fate significa che in altri tempi avreste pensato che i
fumetti (ora si chiamano Graphic Novel: non osereste mai!) fossero un perdita
di tempo per in vostri figli!
Perché il noir è arte
Cercherò di elencare alcune ragioni a sostegno della mia tesi. Un autore
che scrive gialli persegue un obiettivo: "Rendere visibile il buio
dell'anima"!
1. Descrive uno stato dell'anima che tormenta uno o più personaggi. E' il
primo processo di identificazione che colpisce il lettore.
2. Costruisce uno stato di tensione emotiva attraverso la suspense
(diffidate da chi non la scrive così!).
3. Utilizza metodi di montaggio delle scene più in chiave emotiva che
logica.
4. Scava nei caratteri del personaggi per far emergere punti di vista
diversi. Per offrire chiavi di lettura della complessità.
5. Parla di situazioni poco note al grande pubblico, abituato a vederne
solo la punta dell'iceberg o a vederle raccontate da frettolosi giornalisti TV.
6. E' un romanzo! A commento di questa affermazione mi limiterò solo a
citare Andrea Camilleri (da considerare come "il Maestro"!): "Ho
imparato a fare lo scrittore quando mi son messo a scrivere un giallo! Prima
pensavo di esserlo, ma solo un giallo ti fa capire quanto rigore occorra nello
scrivere!". Grazie Maestro!
Per comcludere: cari autori, volete che il vostro assassino resti nell'mbra, che non si conosca il suo volto, che non si sappia cosa pensa? Continuate così e resterete voi nell'ombra!
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