Siamo a tre! Tre LU (Libere Università) mi
hanno chiesto di parlare di questo tema. Dovrò fare interventi con durata diversa. Nel rivedere forma e struttura
riedito i post ampliando e organizzando in forma elastica ...
Città in noir
da Los Angeles a Palermo
Un giro
turistico dalla costa del pacifico alle città italiane
in cui sono ambientate storie gialle o noir
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Premessa
tecnica
A cosa pensa un assassino prima di commettere un delitto premeditato? Il movente ce l'ha già a questo punto deve studiare il luogo, poi l'armae i tempi che possono creargli problemi. Il luogo è un bel problemino: chi ci vive? come ci si viaggia? Che clima ha?
A suo tempo, su
questo blog, trattando della struttura narrativa (e relative tecniche) del
romanzo giallo, ho parlato della triade del delitto e ho mostrato come essa
"viva" in un contesto simile a quello reale.
Dal punto di vista
della sola tecnica narrativa, ci sono, per i gialli (ma anche per noir e
thriller) tre elementi che il narratore deve tener in alta considerazione e
sempre sotto completo controllo: i luoghi, gli spostamenti e il tempo.
Uno specifico
contesto ha senso in un preciso luogo. Miss Marple è regina in un piccolo
villaggio del Devon, Sam Spade in una grande metropoli. Stabilito questo, si
può affermare che "un personaggio è credibile solo nel suo contesto, il luogo dove
vive".
Nel classico
dilemma, mai risolto come il sesso degli angeli, dell'uovo e della gallina, non
si può sapere se sia nato prima l'uovo o la gallina. Si può però dire che da un
uovo nasce una sola gallina (purché non sia un gallo!), mentre da una gallina
"nascono" molte uova. Allo stesso modo non si può sapere se nella
mente degli autori nasca prima il contesto o il luogo. Si può solo affermare
che, stabilito un luogo c'è un solo contesto, il suo. Invece, scelto un
contesto, ci possono essere numerosi luoghi che lo ospitano e lo "veritano".
E' la chiave di volta, il gate magico, per la ricerca degli
"universali" nei romanzi, non solo gialli; in genere.
Qui, però, ci
interessa solo la frase chiave che ne deriva: "Nei luoghi i personaggi si spostano,
per spostarsi occorre loro tempo, il tempo tipico del contesto." Corollario
imperativo: "Sul tempo non si può
barare"!
Il dentro e
il fuori
A fine ottocento quasi
tutti gli autori, almeno i più brillanti, si cimentarono nell'enigma della camera
chiusa. Era di gran moda risolvere un mistero dove il morto ammazzato era
chiuso a chiave dall'interno di una stanza. Camera inaccessibile al momento del
delitto.
Si cominciarono a disegnare mappe e piantine di appartamenti, a volte
estese al giardino e al circondario.Quella che riporto è tratta da Delitto al Vicariato, il primo con Miss. Marple.
Anni dopo, nel 1948
quando ormai eravamo intinti nel noir, fu inventato Cluedo, un gioco da
tavolo per quattro o cinque giocatori. Fu definito di investigazione deduttiva.
E' infatti di bassa aleatorietà! Niente abduzione, quindi!
Fu l'apoteosi del
"dentro" del giallo classico, il territorio di Miss Marple,
il regno di Hercule Poirot!
Già in quel luogo
ristretto gli spostamenti (anche se si misuravano in piedi o, esagerando, in passi) richiedevano tempo e l'orologio
dettava il tempo del delitto e quello dell'indagine! Ai giorni nostri c'è un
giornalista (un'istituzione direi) TV che si mantiene fanciullo (chissà quante
ore di Cluedo ha accumulato!) giocando con modellini in scala 1:20 di
appartamenti locati a Cogne o a Garlasco. Non ha mai risolto un caso, ma si
vede che il dubbio alimenta il successo.
Per avere un "fuori"
a tutto tondo bisogna rivolgersi al commissario Maigret. Non perché (come usa
dire qualche sciagurato giornalista televisivo più laido del precedente) "fa indagini a 360°", ma
perché guarda al luogo come a un complesso sistema sociale e cerca di viverlo.
Che il crimine sia
avvenuto a Parigi o in una città di provincia (e sono molte) Maigret conduce la
sua indagine girellando attento e parlando con la gente.
Simenon, che amava
anche lui gironzolare per le strade della Francia, ci racconta un mondo vero
che di volta in volta amava scoprire. Altri autori, che non schiodavano il
sedere dalla sedia scelgono di progettarsi un loro universo originale, un luogo
di fantasia dove far agire i personaggi.
Caroline
Graham, ad esempio, che non vale un'unghia di Simenon, ha disegnato la contea
di Midsomer dove indaga, con perfetta conoscenza dei luoghi e del contesto
sociale (E' nato imparato, vorrei anche vedere!) l'ispettore Barnaby.
Fin qui, pur uscendo
fuori per le strade, siamo rimasti nell'ambito del giallo classico o
dell'altrettanto classico poliziesco. Per avere il "tutto fuori" del
noir occorre lasciare l'Europa e far due passi nella città di Los Angeles con
la speranza d'incontrare Philip Marlowe.
Il turista in noir
Nei noir i luoghi comprendono: costumi, regole sociali, culture, morali,
leggi e soprattutto persone che vivono in quel contesto: alcuni uccidono, altri restano vittime. Dobbiamo allora identificare il turista in noir.
Turista Viaggiatore: non è mosso da motivi utilitari, bensì da scopi di svago o da interessi d'ordine culturale nei confronti dei luoghi visitati.
Turista Lettore: non è mosso da motivi utilitari, bensì da scopi di svago o da interessi d'ordine culturale nei confronti dei luoghi
narrati.
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