Delitti seriali
Vittoriani e no
(VIII)
Henry Howard Holmes
Preparatevi a leggere una storia incredibile. Jack lo squartatore acquistò grande fama, forse
perché non fu mai scoperto, ma come serial killer non fu uno dai "grandi
numeri"!
Sherlock Holmes scopriva assassini e cadaveri, Henry Howard Holmes, assassinava e occultava i
cadaveri delle sue vittime.
A vederlo sembra poco acuto, a Lombroso sembrò un assassino, ma lui era professore! Questa faccia da forcadallo sguardo ottuso nasce come Herman Webster Mudgett a
Gilmanton cittadina del New Hampshire-Usa. Quando comincia la serie si
era già cambiato nome. E' considerato,
come assassino seriale, tra i più letali in assoluto. Viene inoltre citato
dai criminologi come l'assassino più folle e depravato di tutto l'Ottocento. Gli vengono attribuiti oltre 200 omicidi, di
cui 27 accertati.
Nella sua biografia, scritta durante l'ultima
detenzione in carcere, affermò di avere commesso 133 omicidi, ma in seguito
ritrattò l'affermazione dicendo che era un trucco per guadagnare soldi; la
polizia dell'epoca, perquisendo l'edificio dove era solito commettere gli
omicidi, affermò di avere trovato gli scheletri di 150 persone, e gli attribuì
200 vittime. La cifra reale resta però sconosciuta.
Il padre di Henry era un uomo violento che soffriva di
alcolismo. Holmes era vittima di bullismo a scuola perché molti compagni di
classe erano invidiosi dei suoi ottimi risultati. Raccontó che una volta i
bulli lo costrinsero a toccare il teschio di uno di uno scheletro umano, da quel momento in poi
la sua personalitá mutò: gli piaceva
torturare con sadici esperimenti animali randagi. Sognava sempre di essere un
dottore: questo sarà il suo futuro lavoro. Dopo essere stato espulso dalla
scuola per frode all'assicurazione, si sposò e si trasferì da solo vicino
a Chicago. Fu qui che cambiò il suo
nome.
Col nuovo nome di Holmes commise il suo primo omicidio, non per turbe
ma a scopo di profitto: avvelenò una donna per soldi. Qualche tempo dopo lesse
in un annuncio che una donna anziana cercava un aiutante per la sua farmacia:
Holmes rispose presentandosi in casa sua e offrendosi per giunta di curarle il
marito da tempo gravemente malato: col
pretesto di somministrargli medicine, avvelenò l'uomo. Propose quindi
all'anziana signora di cedergli la farmacia lasciandogliela gestire; in cambio
lui le avrebbe garantito un reddito mensile. La donna imprudentemente accettò,
ma non ottenne mai il pagamento del debito. Presto sparì anche lei: è
classificata la terza vittima di Holmes.
Con varie frodi
assicurative Holmes si procurò i soldi per costruire un enorme edificio a tre
piani. Gli serviva da abitazione, farmacia, negozio e hotel: Holmes era solito affittare
molte delle camere (anche ad amici e collaboratori, che finirono poi per
diventare sue vittime). L'edificio per la sua imponenza fu soprannominato il Castello.
Holmes rese il
secondo e terzo piano un dedalo di camere:
labirinto e trappola mortale per chi vi si addentrasse: le camere erano infatti
collegate tra loro con passaggi segreti, muri scorrevoli, spioncini, porte
blindate. C'erano stanze segrete, e camere insonorizzate, scale e corridoi che
finivano contro un muro, e botole sul pavimento che si aprivano a comando e
facevano scivolare la vittima in cantina: lì si trovava una enorme piscina
riempita di acido corrosivo, dove Holmes immergeva i corpi e i cadaveri dei
malcapitati. Come si vede era un tipo organizzato!
Tutte le stanze
erano inoltre delle vere e proprie camere a gas, progettate per uccidere chi si trovasse all'interno: tutte le porte
potevano infatti essere bloccate dall'esterno, e i muri erano foderati con
l'amianto. In tal modo, Holmes poteva anche di dare fuoco al gas presente
nell'ambiente, evitando il propagarsi della combustione. In una delle stanze
segrete si trovava infine un forno crematorio.
Nel biennio '92 '94
un numero enorme di clienti di qualsiasi età (anche bambini), visitatori,
garzoni, conoscenti, fidanzate e perfino complici di Holmes troveranno la morte
nel castello. Il suo modus operandi era il seguente: spesso affittava
una camera; poi, dopo aver intrappolato le vittime ed aver goduto delle loro
urla strazianti, li faceva morire asfissiati nella camera oppure li gasava. A
volte incendiava il gas in modo da carbonizzarli. Il corpo veniva quindi
recuperato ed utilizzato in tre modi: eviscerato e scarnificato per poi
rivenderne lo scheletro alle università; sciolto completamente nella piscina
con l'acido; o utilizzato da Holmes come cavia per dissezioni ed esperimenti
non meglio definiti, senza finalità scientifiche.
Proprio nel 1892 cadeva il World's Fair, la
grande esposizione organizzata in occasione dei 400 anni dalla scoperta
dell'America. Molte delle vittime furono semplici turisti che decisero di
visitare il castello di Holmes. La frequenza degli omicidi era elevata
ed il guadagno ricavato dalla vendita degli scheletri fu molto redditizio.
Nessuno nutriva sospetti: Holmes agì indisturbato, nonostante le decine di
sparizioni nell'area. Spesso, il numero di sparizioni coincideva con il numero
delle frodi che Holmes faceva ai danni delle società di assicurazioni.
La storia è orribile e dà da pensare parecchio:
dov'era la polizia? Dov'erano i parenti e gli amici delle vittime? Siamo a
Chicago, mica in una prateria! Inoltre, si vendevano scheletri senza la DOC: Denominazione
di Origine Controllata!
Non fu facile prenderlo, tra incuria e inefficienza
rischiò di farla franca! Nel maggio del '96 finalmente venne impiccato a Filadelfia. Prima
di morire Henry Howard Holmes aveva confessato (ancora per denaro!)
nella sua strapagata biografia ben 133 omicidi. La polizia gliene aveva
accertati 9 dei 27 che aveva confessato inizialmente. Durante la perquisizione
del suo gigantesco hotel, furono trovati più di un centinaio di scheletri:
erano le ossa delle vittime che aveva gasato, dissezionato e sciolto
nell'acido.
(VIII - segue)
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