Sospetti
l'ombra del bonsai
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Una ragazza gentile
I
"Tu sei furba, ma non devi esagerare!", le consigliava la nonna dopo averla
osservata imbrogliare nei giochi con le amiche. La sua autostima cresceva a
dismisura: le piaceva sentirsela gonfiare
dentro come la rana della novella. Stava per affrontare una sfida incredibile e
si era preparata per bene, anche con dosi massicce d’adrenalina. Sarebbe stato
un casino, lo sapeva. S’era ficcata in una storia tremenda, ne era consapevole, ma, da furba qual era, ne sarebbe uscita. Lidia
ne era convinta e ogni giorno più certa.
Quando arriva il momento, il
tempo si dilata, un ralenty. Prima di
ficcargli la siringa nel collo l’aveva guardato; incerta, ma solo un attimo. Esitazione,
dovuta alla tensione per la truffa: un gioco delle tre carte con le casse
dell’ufficio. L’avevano orchestrato insieme; non il finale, che prevedeva esiti
diversi. Ora doveva fare l’ultima mossa per scaricare la colpa su di lui.
Non si ricordava come fosse
cominciata quella storia, sapeva solo che il suo capo era abitudinario: seguiva
un rito. Lidia s’era preparata: la siringa era carica. Il sesso svelto e con
poco impegno da parte di lui era il punto debole del direttore. Fermava sempre
il suv in mezzo al torrentello, si sbottonava i pantaloni e, con distacco, le
infilava una mano sulle tette. Poi, grezzo come sempre.
« Dai,
pompa, che qui nell’acqua godo da morire! ».
Un attimo,“Se è questo che vuoi”, pensò
lei. Punse con la rapidità di una
vespa, da sotto in su tra l’orecchio e la mascella, come se, colto dal rimorso,
si fosse siringato da solo. Paralisi fulminante; solo un breve tremito alle
gambe.
Evitò di guardare il suo volto
impietrito con la bocca distorta; aprì
la grande borsa e trasferì metà delle mazzette nella cartella di coccodrillo di
lui. La “parte del leone”, da far trovare nell’auto della banca usata senza
ritegno (la moglie lo sapeva al lavoro) dal “suicida”. Richiuse la patta e
serrò la cintura evitando di guardarlo. Scese con fredda calma, sbatté al
portiera e s’incamminò nell’acqua gelida. Sguazzò per più di cento metri, anche
la borsa si bagnò, "ma tanto le
banconote non si sciupano...". Mentre il sole calava dietro le
colline, attraversò un campo di bolognino fino alla provinciale. Si acquattò
dietro una siepe e si sfilò i guanti: il cielo scuriva sull’indaco.
“Cavolo non si vede dentro alle auto!” Una macchina si fermò. Non riusciva ad
indovinare chi guidasse. Colpo di fortuna: due larghe cornette bianche! Suore
gentili:
«
Non si dovrebbe, la regola, ma una povera ragazza sola, con quella borsona
pesante! ».
Osservò l’anziana.
La novizia cingalese vedendo
le scarpe gocciolanti, aggrottò le sopracciglia e la scrutò piena di sospetto.
« Sono mézze
e… sporche di fango! ».
IL LIBRO E' IN VENDITA DA LUNEDI' 2 OTTOBRE. PER ADESSO (POI TOGLIERO' TUTTO) SUL BLOG TROVERETE LA PRIMA DELLE TRE PARTI DI CIASCUN ROMANZO. PER IL SEGUITO DOVRETE ACQUISTARLO.
(dati libro)
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