COVERMANIA
Le interpretazioni grafiche, i
messaggi marketing, i cambiamenti di stile nelle locandine dei film
Un lungo affascinante viaggio dalle regioni del noir ai territori del west
(04)
La Nemesi in nero vestita
Quando lei compare qualcuno morirà! lei incombe, lei è la morte! Questa
volta siamo costretti a parlare di arte.
La sposa in nero (non sempre, a volte è vestita di bianco), infatti, si prende tutta la scena e domina le nostre menti! Ci siamo costretti anche a causa dei fatti che ci hanno preceduto.
La sposa in nero (non sempre, a volte è vestita di bianco), infatti, si prende tutta la scena e domina le nostre menti! Ci siamo costretti anche a causa dei fatti che ci hanno preceduto.
Alcuni anni fa, in occasione della
proiezione speciale de La sposa in nero al Film Forum di
New York, Adrian Curry omaggiò i presenti con le covers del celebre film capolavoro
di Truffaut (La mariée était en noir, 1968) commissionati negli anni dai distributori di
diversi paesi.
Il distributore USA Filmdesk scelse di riprodurre
per il pubblico contemporaneo uno dei più belli, opera di René Ferracci
(nato nel '27, scomparso nell '82) autentico pioniere di uno stile
tutto francese in cui si mescolavano stampe, fotografie e disegni in collage di
forte impatto, autore anche di poster per Rohmer, Godard, Bresson, Buñuel).
La sposa appare, vi appare come potrebbe
apparire un fantasma: inquietante, minacciosa ed eterea.
Altrettanto elegante un secondo poster
sempre di Ferracci, che ritrae una magnifica Jeanne Moreau
circondata da una nuvola nera. Più nera di così non si potrebbe!
In Spagna invece era stato scelto un
approccio a metà tra atmosfere Hitchcockiane e spionaggio alla 007: è nel centro
del mirino (ma è lei che prende la mira!).
In Italia un'illustrazione di Mauro
Colizzi, molto aderente alle locandine nostrane del tempo.
Visioniamo un collage di quattro poster.
In Danimarca un poster (in basso a destra)
di forte impatto, rosa e nero, che
ricorda uno stencil su muro, con la sagoma della Sposa che sembra quasi
trascinare con sè una testa, come una cupa Salomè black metal.
La inquietante, splendida versione del
grande Franciszek Starowieyski conferma la fama degli artisti
polacchi, creatori delle locandine probabilmente in assoluto più bizzarre e
audaci, vere e proprie opere d'arte. E' degno di nota anche il poster
espressionista tedesco (in basso a sinistra), essenziale e minaccioso, anche triste.
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