martedì 12 settembre 2017

Covermania (04)


COVERMANIA

Le interpretazioni grafiche, i messaggi marketing, i cambiamenti di stile nelle locandine dei film

Un lungo affascinante viaggio dalle regioni del noir ai territori del west


(04)


La Nemesi in nero vestita

Quando lei compare qualcuno morirà! lei incombe, lei è la morte! Questa volta siamo costretti a parlare di arte. 


La sposa in nero (non sempre, a volte è vestita di bianco), infatti, si prende tutta la scena e domina le nostre menti! Ci siamo costretti anche a causa dei fatti che ci hanno preceduto.  

Alcuni anni fa, in occasione della proiezione speciale de La sposa in nero al Film Forum di New York, Adrian Curry omaggiò i presenti con le covers del celebre film capolavoro di Truffaut (La mariée était en noir, 1968)  commissionati negli anni dai distributori di diversi paesi.




Il distributore USA Filmdesk scelse di riprodurre per il pubblico contemporaneo uno dei più belli, opera di René Ferracci (nato nel '27, scomparso nell '82) autentico pioniere di uno stile tutto francese in cui si mescolavano stampe, fotografie e disegni in collage di forte impatto, autore anche di poster per Rohmer, Godard, Bresson, Buñuel).
La sposa appare, vi appare come potrebbe apparire un fantasma: inquietante, minacciosa ed eterea.


Altrettanto elegante un secondo poster sempre di Ferracci, che ritrae una magnifica Jeanne Moreau circondata da una nuvola nera. Più nera di così non si potrebbe!

In Spagna invece era stato scelto un approccio a metà tra atmosfere Hitchcockiane e spionaggio alla 007: è nel centro del mirino (ma è lei che prende la mira!).



In Italia un'illustrazione di Mauro Colizzi, molto aderente alle locandine nostrane del tempo.
Visioniamo un collage di quattro poster.


In Danimarca un poster (in basso a destra)  di forte impatto, rosa e nero, che ricorda uno stencil su muro, con la sagoma della Sposa che sembra quasi trascinare con sè una testa, come una cupa Salomè black metal.




La inquietante, splendida versione del grande Franciszek Starowieyski conferma la fama degli artisti polacchi, creatori delle locandine probabilmente in assoluto più bizzarre e audaci, vere e proprie opere d'arte. E' degno di nota anche il poster espressionista tedesco (in basso a sinistra), essenziale e minaccioso, anche triste.


 

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