martedì 23 gennaio 2018

I Grandi del Rinascimento e Bertuccio (I)

I Grandi, amici di Bertuccio
Personaggi incontrati da Berto dei Bardi
Ho ripreso a scrivere di Bertuccio (*). Ho dovuto incontrare di nuovo i suoi amici (rileggendo i romanzi). Per ricordare come li trattava, per verificare ...

(Parte I)
Mastro Bertuccio, fabbro ferraio e armaiolo del Rinascimento, vive nel mito di Dante. Conosce a memoria quasi tutta la Commedia e ogni tanto lo dimostra recitando i versi con precisione e pertinenza.  Nel corso delle sue avventure (tre romanzi, presto quattro), ha la fortuna di incontrare molti dei grandi personaggi del suo tempo. 
Li conosce quando sono giovani o in un periodo d’ombra, loro, affascinati da questo "uomo nuovo",  lo aiutano a risolvere misteri. Lui, che è pur sempre un Maestro, insegna loro il buon senso pratico esercitato con sagacia in un’arte minore. Bertuccio assimila il loro sapere, i Grandi saggezza e pragmatica. Uno scambio alla pari? Sarà la storia a stabilirlo, non quella con la “S” maiuscola, però! 

(Mala Tempora Marco del Bucchia ed.(2009),  

Nova Tempora Romano ed. (2011),

Precaria Tempora Romano ed. (2013),



Magica Tempora  - caosfera ed. (2019).  
Sono i 4 romanzi citati. In appendice parleremo anche del nonno di Bertuccio, Niccolò, anche lui ha fatto importanti incontri.

Cominciamo con Mala Tempora.
Luca Pacioli
Luca Bartolomeo de Pacioli o anche Paciolo (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Roma, 19 giugno 1517) è stato un religioso, presbitero e soprattutto grande matematico italiano. E’  autore della Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni e Proportionalità e della Divina Proportione.

Bertuccio lo incontra a Montevarchi nel dicembre 1493. Luca, di passaggio per andare a Milano, lo aiuta a condurre un’indagine “amministrativa” che fa emergere elementi utili per risolvere il caso dell’assassinio di una fanciulla.


da Mala Tempora

La forza dei numeri

(De viribus quantitatis: inverno 1493)


« … Il monaco, arrivato da Borgo Sansepolcro, stava aspettando di esser chiamato a Fiorenza per incontrare in gran segreto dei messi di Giangaleazzo, per un incarico all’Università di Milano. Io l’avevo saputo in confidenza da don Lorenzo che, seppure a stento, sa mantenere solo i segreti della confessione. Vedendomi interessato alla Summa di frate Paciolo, mi aveva raccontato che Ludovico detto il Moro, in procinto d’ottenere la reggenza, avesse manifestato la volontà di   avere Paciolo a Milano  ad insegnare la matematica. Il frate, dopo aver pubblicato una Summa era considerato illustre matematico, ma anche un maestro dei numeri nel tenere il conto dei debiti e dei crediti. … »
Michelangelo
Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista assoluto del Rinascimento italiano, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei più grandi artisti di sempre.

Bertuccio ha la fortuna di diventarci amico a Montevarchi (Michelangelo era scappato dalla corte di Piero dei Medici) durante la festa per la primavera del 1494. Insieme vanno a trovare Marsilio Ficino a Figline Valdarno: un altro incontro risolutivo. 

da Mala Tempora

Ciascun suoni, balli e canti!

(De vita coelitus comparanda: primavera 1494) 


« … S’era aggiunto a noi, invitato da Isidoro, un giovine ispido e nerboruto, giunto la sera avanti da Firenze: “E’ solo, portiamolo con noi, che alla festa grande non vuol farsi vedere!” Il mio amico non aveva voluto lasciarlo solo a intristire nella desolazione della taverna deserta. Sapeva che era un artista, uno scultore scappato di nascosto da Firenze. Non per aver commesso delitti, o per fuggire mariti e neppure amanti:  per non dover, di nuovo, dar retta alle strambe richieste di Piero dei Medici. Tutti ormai lo chiamavano “il fatuo”: tant’è che a questo Michelangiolo, qualche settimana prima, aveva fatto scolpire una statua di neve.


Il giovane   doveva aver meno di venti anni: come tale m’era parso timido e schivo. … »


Marsilio Ficino



Marsilio Ficino (Figline Valdarno, 19 ottobre 1433 – Careggi, 1º ottobre 1499) è stato un filosofo, umanista, medico e astrologo italiano. Era anche sospettato (e creduto) mago.
Bertuccio lo conosce a primavera del 1494, oresso la sua casa di Figline Valdarno per un caso di sospetta magia nera. (Mala Tempora). Lo incontrerà di nuovo (chiamato proprio dal grande uomo di medicina) nel 1495 per sventare un caso di sospetto vampirismo. (Nova Tempora)



da Mala Tempora

Ciascun suoni, balli e canti!

(De vita coelitus comparanda: primavera 1494)



« … Marsilio Ficino, avvertito da un servo, ci aspettava nel suo studio: un misto tra uno scriptorium ed un laboratorio da alchimista. Sopra un ampio ripiano c’erano due farmacie portatili - per portar soccorso a infermi che era pericoloso muovere -  tutte e due molto più fornite di quella che aveva Jacopo.  Su un ripiano sottostante erano esposte delle pastiglie di terre sigillate – roba da speziale: le aveva anche Lapo - cioè piccoli quantitativi di terra conservati in sacchetti garantiti da un sigillo apposto da varie istituzioni, prima tra tutte i Cavalieri di Malta – mi tornarono in mente i templari - che ne garantivano l’autenticità.

Su un tavolino, all’interno di una teca di vetro vidi una pietra nera, porosa, un cartellino di pergamena portava scritto “lapis philosophorum”.  … ».

(*) Nota
Questo è il ritratto di Bertuccio eseguito dal pittore Filippino Lippi erroneamente considerato l'autoritratto del Lippi.


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