I Grandi, amici di Bertuccio
Personaggi incontrati
da Berto dei Bardi
Ho ripreso a scrivere di Bertuccio (*). Ho dovuto incontrare di nuovo i suoi amici (rileggendo i romanzi). Per ricordare come li trattava, per verificare ...
(Parte I)
Mastro Bertuccio,
fabbro ferraio e armaiolo del Rinascimento, vive nel mito di Dante. Conosce a memoria quasi tutta la Commedia e ogni tanto lo dimostra recitando i versi con precisione e pertinenza. Nel corso delle sue avventure (tre romanzi, presto quattro), ha la fortuna di incontrare molti
dei grandi personaggi del suo tempo.
Li conosce quando sono giovani o in un
periodo d’ombra, loro, affascinati da questo "uomo nuovo", lo aiutano a risolvere misteri. Lui, che è pur sempre un Maestro, insegna loro il buon senso pratico esercitato con sagacia in un’arte
minore. Bertuccio assimila il loro sapere, i Grandi saggezza e pragmatica. Uno scambio alla
pari? Sarà la storia a stabilirlo, non quella con la “S” maiuscola, però!
(Mala
Tempora Marco del Bucchia ed.(2009),
Nova Tempora Romano ed. (2011),
Precaria Tempora Romano ed. (2013),
Magica Tempora - caosfera ed. (2019).
Sono i 4 romanzi citati. In appendice parleremo anche del nonno di Bertuccio, Niccolò, anche lui ha fatto importanti incontri.
Magica Tempora - caosfera ed. (2019).
Sono i 4 romanzi citati. In appendice parleremo anche del nonno di Bertuccio, Niccolò, anche lui ha fatto importanti incontri.
Cominciamo con Mala Tempora.
Luca Pacioli
Luca
Bartolomeo de Pacioli
o anche Paciolo (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Roma, 19 giugno 1517) è
stato un religioso, presbitero e soprattutto grande matematico italiano. E’ autore della Summa de Arithmetica,
Geometria, Proportioni e Proportionalità e della Divina Proportione.
Bertuccio
lo incontra a Montevarchi nel dicembre 1493. Luca, di passaggio per andare a
Milano, lo aiuta a condurre un’indagine “amministrativa” che fa emergere
elementi utili per risolvere il caso dell’assassinio di una fanciulla.
da Mala Tempora
La forza dei
numeri
(De viribus quantitatis: inverno 1493)
«
… Il monaco, arrivato da Borgo Sansepolcro, stava
aspettando di esser chiamato a Fiorenza per incontrare in gran segreto dei
messi di Giangaleazzo, per un incarico all’Università di Milano. Io l’avevo
saputo in confidenza da don Lorenzo che, seppure a stento, sa mantenere solo i
segreti della confessione. Vedendomi interessato alla Summa di frate Paciolo, mi aveva raccontato che Ludovico detto il Moro, in procinto d’ottenere la reggenza,
avesse manifestato la volontà di avere
Paciolo a Milano ad insegnare la
matematica. Il frate, dopo aver pubblicato una Summa era considerato illustre matematico, ma anche un maestro dei
numeri nel tenere il conto dei debiti e dei crediti. … »
Michelangelo
Michelangelo
Buonarroti
(Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno
scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista assoluto del
Rinascimento italiano, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei più grandi
artisti di sempre.
Bertuccio
ha la fortuna di diventarci amico a Montevarchi (Michelangelo era scappato
dalla corte di Piero dei Medici) durante la festa per la primavera del 1494.
Insieme vanno a trovare Marsilio Ficino a Figline Valdarno: un altro incontro
risolutivo.
da Mala Tempora
Ciascun
suoni, balli e canti!
(De vita coelitus
comparanda: primavera
1494)
« … S’era
aggiunto a noi, invitato da Isidoro, un giovine ispido e nerboruto, giunto la
sera avanti da Firenze: “E’ solo,
portiamolo con noi, che alla festa grande non vuol farsi vedere!” Il mio
amico non aveva voluto lasciarlo solo a intristire nella desolazione della
taverna deserta. Sapeva che era un artista, uno scultore scappato di nascosto
da Firenze. Non per aver commesso delitti, o per fuggire mariti e neppure
amanti: per non dover, di nuovo, dar
retta alle strambe richieste di Piero dei Medici. Tutti ormai lo chiamavano “il
fatuo”: tant’è che a questo Michelangiolo, qualche settimana prima, aveva fatto
scolpire una statua di neve.
Il giovane doveva aver meno
di venti anni: come tale m’era parso timido e schivo. … »
Marsilio Ficino
Marsilio
Ficino
(Figline Valdarno, 19 ottobre 1433 – Careggi, 1º ottobre 1499) è stato un
filosofo, umanista, medico e astrologo italiano. Era anche sospettato (e
creduto) mago.
Bertuccio
lo conosce a primavera del 1494, oresso la sua casa di Figline Valdarno per un
caso di sospetta magia nera. (Mala Tempora). Lo incontrerà di nuovo
(chiamato proprio dal grande uomo di medicina) nel 1495 per sventare un caso di
sospetto vampirismo. (Nova Tempora)
da Mala Tempora
Ciascun
suoni, balli e canti!
(De vita coelitus
comparanda: primavera
1494)
«
… Marsilio Ficino, avvertito da un servo, ci
aspettava nel suo studio: un misto tra uno scriptorium
ed un laboratorio da alchimista. Sopra un ampio ripiano c’erano due farmacie
portatili - per portar soccorso a infermi che era pericoloso muovere - tutte e due molto più fornite di quella che
aveva Jacopo. Su un ripiano sottostante erano esposte delle “pastiglie di terre sigillate”
– roba da speziale: le aveva anche Lapo - cioè piccoli quantitativi di terra
conservati in sacchetti garantiti da un sigillo apposto da varie istituzioni,
prima tra tutte i Cavalieri di Malta – mi tornarono in mente i templari - che
ne garantivano l’autenticità.
Su un tavolino, all’interno di una teca di vetro vidi una pietra
nera, porosa, un cartellino di pergamena portava scritto “lapis philosophorum”. … ».
(*) Nota
Questo è il ritratto di Bertuccio eseguito dal pittore Filippino Lippi erroneamente considerato l'autoritratto del Lippi.
(*) Nota
Questo è il ritratto di Bertuccio eseguito dal pittore Filippino Lippi erroneamente considerato l'autoritratto del Lippi.
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