I Grandi, amici di Bertuccio
Personaggi incontrati
da Berto dei Bardi
(Parte II)
Continuiamo
nella nostra carrellata. Siamo ancora a ricordare gli incontri di mastro bertuccio in Mala Tempora.
Bertuccio (nel 1494) è sollecitato da Don Lorenzo, Priore della
Collegiata, per via del costruendo tempietto robbiano ad andare a Firenze per studiare
la fabbrica dei Della Robbia al cantiere di Santa Maria Novella. Una Firenze
già messa in agitazione dai ragazzi e dai “piagnoni” del Savonarola. …
Andrea della Robbia
Andrea della
Robbia (Firenze, 1435 – Firenze, 1525/1528) è stato uno scultore e ceramista
italiano. Era nipote di Luca della Robbia, ovvero figlio di suo fratello Marco,
fu come lui specializzato nella tecnica della ceramica policroma invetriata,
inventata proprio da suo zio.
Portò a
grandissima diffusione l'arte della terracotta invetriata diventando il
capobottega dell'officina ereditata da suo zio. A differenza del famoso
predecessore, non era però propriamente uno scultore e si ispirò più alla
pittura contemporanea che alla scultura, come la bottega di Verrocchio e i suoi
allievi.
Bertuccio lo
incontra a giugno del 1494 a Firenze e ne apprezza l’arte, la tecnica e anche
la misurata saggezza politica.
da Mala Tempora
Non ci resta che piangere
(Apologeticus de ratione
poeticae artis: estate 1494)
<< ... Mastro Andrea, seduto su uno scranno di quercia, ci
ascoltava severo e serio. Non ci aveva interrotto neppure un momento. Ad un
certo punto mi fece cenno di fermarmi. Senza nulla dire mandò un servo a
chiamare mastro Brandino alla fabbrica. Nell’attesa si mise a camminare in su
ed in giù per la sala. Io ero seduto su una panchetto, ma mi sembrava la
graticola di san Lorenzo. Filippino, eretto sul suo panchetto con sguardo
limpido e fiero, cercava di darmi sostegno. ... >>
Filippino Lippi
Filippo Lippi,
detto Filippino Lippi per distinguerlo dal padre (Prato, 1457 – Firenze,
1504), è stato un pittore italiano.
Dal suo maestro Sandro Botticelli riprese lo stile
lineare, ma lo usò per creare opere in cui risaltasse il carattere irreale
della scena con figure allungate e scene ricche di dettagli fantasiosi. Dopo un
viaggio a Roma compiuto tra il 1488 e il 1492, dove studiò i monumenti antichi
e gli affreschi di Pinturicchio, riportò a Firenze il gusto per la decorazione
a grottesche, che ne suoi dipinti divenne decorazione "animata",
misteriosa, fantastica e inquietante, legandosi al clima di crisi politica e
culturale della Firenze di Girolamo Savonarola.
Bertuccio (*) lo incontra a Firenze a giugno 1494 e
condivide con lui una stanza nel palazzo degli Adimari.
(*) Curiosità: alcuni
critici d'arte sostengono, sbeffeggiati, che gli autoritratti di
Filippino non siano altro che i ritratti di Bertuccio. Noi non ci
esprimiamo, ma la cosa ci garberebbe parecchio!
da Mala Tempora
Non ci resta che piangere
(Apologeticus de ratione poeticae artis: estate 1494)
« … Mancava ancora un po’ a compieta: mi dettero un tocco
di pane e mi pregarono di aspettare. Ero
seduto davanti alla sagrestia a testa bassa a sbocconcellare il pane, quando sopraggiunse un giovane
cavaliere. Lo capii dagli stivali, la prima cosa che vidi di lui. Avrà avuto
più o meno la mia età, capelli neri lunghi, mossi quasi ricci. Sguardo fiero e
mascella forte, mi sorrise con composta gentilezza.
<< Voi siete il fabbro venuto da Monte Varchi? Vi piace Firenze? A
me tantissimo: non ne potevo più di stare a Roma. >>
<< Pittore a Roma? >>
<< Sì,
sono pittore, ma non di Roma. Ci ho lavorato un po’... troppo! … »
Leonardo da Vinci
Leonardo
di ser Piero da Vinci
(Vinci, 1452 – Amboise, 1519) è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano.
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo
spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più
disparati campi dell'arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura,
fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista e, in generale, progettista
e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.
Bertuccio,
all’inizio dell’autunno 1494, gli ripara la carrozza e lo accompagna ad Arezzo
a cavallo. Questo l'incontro:
da Mala tempora
Penitenziagite!
(Ad procurationem caritatis et amoris et concordiae: autunno 1494)
«
… Il cocchiere scese svelto, spalancò
la porta e la fissò sul bordo con un correggia. Appoggiò la mano allo stipite e
stese il braccio a mo’ di ringhiera per aiutare il passeggero. Ne discese un
uomo coi capelli e la barba molto lunghi e già quasi completamente bianchi. Lo
straniero sembrava zoppicasse, ma forse era solo indolenzito. Si stirò più
volte. Fece due passi avanti fin sotto la tettoia, inarcò ancora la schiena e
si guardò intorno fermandosi a valutare ogni strumento, piccolo o grande che
fosse. Finito l’esame, mi fissò.
<<
Bella bottega, con tanti attrezzi. Voi siete il fabbro? >>
<<
Mastro Bertuccio, per servirvi. >>
<<
Sapreste aggiustare quella cinghia di sospensione? >> … »
Luca Signorelli
Luca Signorelli,
pseudonimo di Luca d'Egidio di Ventura (Cortona, 1445 circa – Cortona, 16
ottobre 1523), è stato un pittore italiano.
Bertuccio,
all’inizio dell’autunno 1494, è ad Arezzo con Leonardo. Aspettandolo capita
nella bottega di Luca. Un incontro fugace.
da Mala tempora
Penitenziagite!
(Ad procurationem caritatis et amoris et concordiae: autunno 1494)
<< ... L’artista a questo punto mi vide. S’incupì.
Lo sguardo pieno di sospetto. Si avvicinò.
<< Voi, messere, cosa desiderate?
>>
<< Scusate, non volevo disturbare la
vostra lezione... anzi, confesso che mi piaceva ascoltare. >>
Non era persona sensibile alle lodi di uno
che veniva dalla campagna.
<< Non mi sembrate giovane e neanche
pittore; almeno a giudicare dalle vostre vesti, e ormai il danno è fatto.
Ditemi. >>
<< Sto cercando mastro Jacopo di
Cino. Mi hanno detto che lavora per voi, ma... >> mentii << ... tra
tutti questi giovani, non riesco a vederlo. >>
Mastro Luca scosse la testa.
<< Lavorava con me fino a un anno fa. Poi ha
accettato un lavoro e si è trasferito a Orvieto ... >>
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