venerdì 1 giugno 2018

Avvertimento agli incauti


La presentazione del proprio libro
ovvero come perdere a casa, al mare o in montagna il saluto di amici , di conoscenti
e pure quello dei parenti!
 "Per San Benedetto la rondine sotto il tetto!" si diceva una volta a primavera. Ora che il mondo si è riempito di scrittori che si autopubblicano il detto è cambiato: "Per San Macario, tutti al caffè letterario!".

Non una folla ma una follia collettiva e presente non solo nelle città, ma anche nei paesini più desolati delle nostre contrade.

Ormai c'è un'inflazione di presentazioni, credo che presto esuriti gli spazi dei caffé letterari, i caffé si faranno ai bivacchi. Cosa di cui Tex è maestro!
Voglio allora ricordare un piccolo brano che scrissi qualche tempo fa. E' sempre utile rinfrescare la memoria!
IL BIVACCO DELLE MONTAGNE EDITORALI
Tre saggi (ex vip delusi dalla vita e dagli affari) eremitavano sulle  alte cime delle Montagne Rocciose. Una volta all'anno, nel plenilunio di giugno, facevano miglia e miglia a cavallo per incontrarsi. Ognuno portava un libro da bruciare per avviare il fuoco. I novelli Savonarola, durante la frugale cena, facevano riflessioni a voce alta. Ognuno di loro, fissando la luna, sentenziava alle stelle sull'andazzo dell'editoria.

Disse il primo saggio, ex editore e più vecchio: "Ci sono più scrittori che lettori"!
Gli fece eco il secondo, ex scout ed editor: "Ma ci sono più  coglioni, che titoli!". 
Pensava forse a quanto son grulli quelli fanno selfpublishing oppure a quelli (coglioni davvero) che pubblicano a pagamento?
Fu impossibile riflettere. il terzo, ex libraio, invece di far l'indiano, incalzò: "Ci sono più presentazioni di libri, che stelle!". Voleva dire "stalle" intendendo librerie, ma non aveva osato. Meno male, così non turbò la solennità del momento.

Gli altri, pur avendo bene inteso, volsero lo sguardo al cielo stellato. Un uccello notturno emise il suo lugubre richiamo, come quello di un sogno (un manoscritto), in un cassetto. Tutti e tre annuirono e la luna, già pallido astro, impallidì ancor di più.



Un caffè all'americana sotto le stelle è il modo migliore per farsi venire idee solide o creative. Riassumiamole.
"Presentazione". Chiunque (fa rima con coglione) abbia pubblicato almeno un liberculo l'ha fatta. Anche per una misera raccolta di dieci poesie: in totale 15 pagine. Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Se è il primo romanzo, niente di male, la curiosità (andiamo a sentire cos'ha scritto quel presuntuoso!) prevale. Al secondo qualcuno storce il naso e s'ammala. Al terzo il paese si rarefà. Al quarto vi scansano se vi vedono a 50 metri di distanza... Ricordiamoci che il personaggio famoso attira gente, il signor nessuno presuntuoso i parenti e gli amici... che prima o poi si scocciano! Ebbene sì, si fanno troppe presentazioni di libri. I motivi? Questi:
1. Mania di protagonismo associata ad altre pulsioni riprovevoli.
2. Finalmente avete stampato (pubblicato sarebbe parola grossa) uno dei venti manoscritti che celate nel comò!
3. Il sedicente editore ve lo chiede, tanto a spendere siete voi!
4. "Nemo propheta in patria"!? Balle, vi faccio vedere io...
5.  Il libraio è complice o consenziente... ha i volumi in conto vendita (o in parcheggio, sono vostri).
6. Pensate d'essere simpatici o irresistibili!
7. Non avete uno specchio ... magico, che parla sinceramente!
e i più stupidi...
8. Coi libri si fanno soldi!
Evitate se potete, evitate, tanto non serve a nulla: dovreste andare a RAI3 (c'è sempre) da Fazio!!!

Ma torniamo al bivacco di Tex.
Potrete imparare a:
1. Seguire le tracce di in puma
2. Salvare un amico dal morso di un serpente a sonagli
3. Fuggire senza lasciare tracce.
4. Ascoltare il terreno.
5. Accendere un fuoco sotto un temporale.
6. Evitare il fulmine quando siete il pianura.
7. Lanciare un coltello con la mano sinistra.
8. Sparare al buio.
9. Dormire cavalcando....
e tante altre cose utili nel quotidiano!

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