lunedì 4 febbraio 2019

Serial TV (1-19)


Indagini seriali in TV
Serie gialle, noir e thriller della TV


1-19 La Mante


La Mante (La mantide) è una miniserie televisiva francese  trasmessa per la prima volta in Svizzera nel 2017 sul canale RTS.  In Italia, la miniserie è stata pubblicata interamente a fine 2017 su Netflix.




Jeanne Deber (Carol Bouquet), nota come "La Mantide", una famosa serial killer che ha terrorizzato la Francia più di 25 anni prima degli eventi narrati, è decisa ad aiutare la polizia perché un suo emulatore sta mietendo vittime.

Qui mi fermo un attimo perché sono rimasto perplesso: è stato definito un copycat: qualcuno che ha poche idee e fa o dice esattamente la stessa cosa di qualcun altro. In Francia e siamo in Francia si direbbe Imitateur (la comandante Florent lo direbbe!).

Perché allora? Non sarà perché esisteva da prima una serie televisiva USA (con Sigourney Weaver) che s'intitolava proprio Copycat (1995)? Lo scopriremo solo vivendo?





   
Jeanne ( vi ricordate Hannibal?) accetta di collaborare con il commissario Ferracci, il poliziotto che l'ha arrestata all'epoca, a condizione di avere un solo interlocutore, suo figlio Damien Carrot,che è diventato un poliziotto per riscattare i suoi crimini e che rifiuta qualsiasi contatto con Jeanne dal suo arresto.


Si comincia portandola sulla scena del crimine, l'ultimo. Le sue osservazioni sono utili.
La regia indugia su particolari macabri (ettolitri di sangue, teste decapitate, budella all'atia aperta, teschi pieni di vermi ...): perché, se il thriller è soprattutto, psicologico? Domanda inutile, andando avanti si capisce che non lo sa!



La miniserie è troppo ricca di colpi di scena. Sono alla fine snervanti, stancanti e noiosi. Quando lo spettatore è convinto che la trama, abbia ormai preso una certa direzione, una nuova verità appena svelata, lo costringe a ricredersi. Col procedere degli episodi, nuovi tasselli si aggiungono, al fine di chiarire, per ciascun personaggio, il carattere e le motivazioni.
Soprattutto queste ultime, in alcuni casi, risulteranno in netto contrasto, con l’ormai consolidata opinione generale. Non vi è nulla di scontato, e di questo se ne prende atto, ma sopportare tutti questi voltafaccia fino al termine della narrazione è dura.
Attori bravi reattivi, empatici, su tutti domina l'inquietante (giustamente) presenza) de La Mante.
Il regista pur dotato di ottimo direttore alla fotografia, sceneggiatori bravi e attori altrettanto combina dei bei guai. Non ha capito la differenza tra il thriller psicologico e il thriller d'azione, ma soprattutto non ha capito che mostrare macelleria (puro splatter) cadaverica non giova alla suspense psicologia! A metà della quinta puntata si è già capito dove si va a parare: il dubbio è "come farà a far tornare tutta la faccenda"?. La pessima regia penalizza il mio voto di una stella!

Voto ***/5

 

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