sabato 31 ottobre 2020

Lo specchio giallo (IX)


SOCIOPOLITICA E GIALLO

dentro e fuori lo specchio

riflessioni molto serie sul "genere giallo"
(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)


Parte IX

Riprendo il tema dopo mesi (da metà giugno 2020).

Nella puntata precedente, focalizzata sugli anni '30, si parlava della pervasività della criminalità organizzata nella politica. Le città, le "metropoli", all'inizio degli anni '40 stanno cambiando in peggio, ma i sistemi di governo non solo resistono ma si sviluppano: il parassita, diventato imprenditore, cerca la simbiosi! Tale contesto reale aveva dato origine al genere hard boiled.

 

Gli Stati uniti, come il Regno Unito del dopoguerra e della Guerra Fredda, realizzano il Welfare State nell'ambito di una funzionale alternanza di governo. In Usa:Truman, Eisenhover, Kennedy.  

 

Nell'Inghilterra:   Laburisti (Attlee), Conservatori (Churchill, Eden, Mc Millan), Laburisti (Wilson), Conservatori (Heath).

Come si è visto il giallo è fondamentalmente anglo-sassone, come fondamentalmente anglo-sassone è il sistema bipartitico quale forma principe dell'alternanza di governo.


Se si stabilisce questa analogia (che ovviamente non vuole e non può essere l'affermazione di un principio di causalità), si può capire come il genere giallo trovi fertile terreno di cultura in Francia (De Gaulle era a Londra, ma c'era), e non lo trovi nello stesso periodo (nell'immediato dopoguerra) in Germania e Italia. Uscivano dalla guerra devastati sia dalle rovine materiali che politiche!

In Francia non funziona un sistema politico bipartitico, ma l'alternanza al governo assume essenzialmente la forma della modifica istituzionale e del succedersi degli schieramenti (conservatori versus progressisti). Affossato dalla tensione internazionale il fronte Popolare del 1936, dopo l'Unità Nazionale da De Gaulle al PCF, si hanno i governi di centro-sinistra della Quarta repubblica sino al colpo di stato di Algeri (maggio 1958) e poi l'egemonia dei conservatori con la Quinta repubblica, sino alla successiva alternativa Giscard-Mitterrand.


E' in questo contesto che si sviluppa il giallo francese, che secondo molti critici e storici ha i suoi antenati nel feuilleton, e nel quale il belga Simenon (poi francese di adozione), si colloca lungo la strada che porta da Monsieur Lecoq (E. Gaboriau) a Sanantonio (Frédèric Dard).

Io non sono d'accordo. Penso invece che il feuilleton si differenzi in misura notevole sia da quello che viene chiamato "giallo classico", quello dell'inchiesta razionale, logica e "riaggiustatrice" dell'ordine, sia dal poliziesco più o meno procedurale. Nel classico l'investigatore, una supermente logica, risolve un enigma di assai difficile soluzione e rimette le cose a posto.

 

Fantomas, Arsenio Lupin e tutti i loro emuli sono atipici rispetto al giallo e  poliziesco ( e lo dico con forza perché Maigret, già presente sulla scena, non ci pensa nemmeno a interessarsene! Li avrebbe poi arrestati?). Più che avere un diverso approccio col reale, sono poco reali e quindi inafferrabili.

Ma per fortuna c'è Maigret che, coi piedi per terra sembra molto reale e anche umano. Contribuisce a far si che il genere giallo si affermi anche in Francia.

 


Negli USA invece sta tramontando la stella classica di SS Van Dine (Philo Vance), è sorto l'astro hard boiled, Philp Marlowe, e c'è pure Nero Wolfe che giganteggia  barcamenandosi alla grande tra il giallo classico (lui) e l'hard boiled (Archie).



Maigret è immenso, un classico della letteratura ancor prima di diventare tale, ha molti emulatori negli investigatori dei romanzi di Claude Aveline, ma, ahimè, sono diversi gradini sotto.


Alla fine degli anni '40 un personaggio molto Pop prende la scena: Sanantonio (Lasciate perdere la ragazza). Ne parleremo nella prossima tappa.

 

(IX - segue)

 

 
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