giovedì 1 aprile 2021

Il Gufo giallo 137

 



Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

 

Giudizio n.  134

I delitti della gazza ladra  

Antony Horowitz

nero Rizzoli

 


 

La premiata ditta F&L l'aveva già scritto e... meglio!

 

Mi è arrivato sulla scrivania posato da mio figlio che non ama troppo i gialli "Dacci un occhio poi mi fai sapere!".

La sovracopertina è già piena di altisonanti parole indizio: "grande", "Agatha Christie", entusiasmante", "oscure delizie", "irrestistibile" e via dicendo. Di quelle che mi procurano orticaria.

Confesso che, stante anche il colore rosso della mia regione, causa Covid, mi son lasciato convincere a leggerlo. A pagina 28 però ho avuto un primo forte reflusso, un rifiuto di stomaco: mi sono accorto di avere in mano un cadavere. Invece di continuare a leggere ne ho fatto l'autopsia.

Ho subito trovato tracce (ma come non me ne sono accorto?) di un bellissimo libro di Fruttero e Lucentini: La verità sul caso D.

 

È apparentemente un romanzo giallo (ma è piuttosto un saggio) di Fruttero & Lucentini del 1989. Il nome di Charles Dickens è riportato fra gli autori perché all'interno di questo anomalo romanzo si trova una versione ridotta del celeberrimo romanzo incompiuto The Mystery of Edwin Drood, fra gli appassionati noto anche come MED, che si interruppe con la morte dell'autore il 9 giugno del 1870, uscito a fascicoli a partire dall'aprile 1870. È classificabile come romanzo ma potrebbe essere considerato anche come una critica letteraria umoristica e postmoderna scritta in forma di romanzo. Emerge poi una complessità derivata dalla struttura del libro con la lettura dei capitoli scritti da Dickens alternata con le considerazioni fatte dai personaggi creati da altri scrittori ma gestiti in questo caso da Fruttero e Lucentini.

Continuando l'esame autoptico ho pure trovato residui di  L'assassinio di Roger Ackroyd famoso  romanzo poliziesco di Agatha Christie... ci ho travato nche tracce, se pur lievi di Barnaby, ma preferico non parlarne!

Pertanto ho smesso di leggerlo, ma fatto il classico esame da selezionatore di romanzi (uno dei miei molti mestieri).

La prima parte (quasi 250 pagine!) è scritta in pesante format e lessico vittoriano. Vorrebbe imitare zia Agatha, ma chissà quante volte lei si è rivoltata nella tomba!

Poi si passa al tempo presente. siccome manca il capitolo finale si fanno elucubrazioni noiosissime: qui è la suspense a rivoltarsi nella tomba. Sì, perché l'autore, comportandosi così, la dà per morta!

Non ho parole. Concludo allora con l'ultima frase della seconda di sovracopertina.

"Ipnotico giallo al quadrato, labirintica storia nella storia, I delitti della gazza ladra immerge  personaggi degni dei migliori classici del crime in un thriller moderno ad alto tasso di suspense..."

In parole povere: "Giallo sonnolento in pozione concentrata, ingarbugliata storia che s'infrena  con se stessa,... , trascina per i capelli dei poveretti, personaggi inadeguati, in un guazzabuglio indecoroso dove il prevedibile si vorrebbe contrabbandare per suspense".

 

Voto **/5 (d'incoraggiamento a smettere!)

 


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