recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 143
La quarta versione di Giuda
Dario Ferrari
Mondadori
Tertium non datur... sed quartus, quintus et sextus sic !
Una vecchia pubblicità cantava: "Le stelle sono tante, milioni di milioni, ma quella di ...". Dario Ferrari è troppo giovane (classe 1982) per ricordarsene, ma mi sa che invece si sia invaghito della VERTIGINE DELLA LISTA di Umberto Eco. Sì, gli piace elencare, ma non si rende conto che così esclude il lettore dalla sua storia! Nel romanzo di Ferrari non c'è il Lector in Fabula (altra citazione di un famoso saggio di Umberto Eco), non gli è permesso entrarci!
Credo che la sintesi sia un pregio anche se difficile da praticare. Col tempo questo giovane autore potrà imparare a non essere un palloso pedante! E' strano che si comporti così: è infatti viareggino! Dèlafia, conosco bene i viareggini maestri di sintesi acida! Sì, perché un'offesa, un'imprecazione o una battuta devono essere un lampo, un raggio che stordisce.
A volte l'autore si dilunga in trattazioni del tutto narcisistiche, pedanti e pleonastiche: pagine da togliere senza danno, ma con molta utilità !
Il romanzo, tuttavia, non è male ed i personaggi credibili. Ben cesellati, ma alla lunga sbiadiscono per eccesso di rifinitura! Il contesto non è ben rappresentato: c'è solo una parte di Viareggio, che è molto più variegata. Romanzo troppo lungo, con cinquanta pagine in meno sarebbe stato pure divertente: sì, dopo 250 pagine e sette mini saggi di criminologia teoretica, affiora qualche sbadiglio! Il titolo è volutamente erudito, troppo: si è risentito anche Giuda! A Viareggio, abitato da gente pratica, non sarà stato apprezzato!
Voto: 3/5
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