Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 17recensioni di romanzi gialli
Scorre la Senna
Fred Vargas
Einaudi
Mininimalismo
parigino
La
corta distanza si addice a Fred! Una scoperta, una bella sorpresa. Costretta (dagli editori famelici di pubblcità, non da esigenze alimentari!) a pubblicare, in quotidiani o antologie, storie contenute la Vargas sfronda e pota le sue trame badando alla
sostanza: personaggi e atmosfere. Ne scaturiscono storie angoscianti di una
semplicità inquietante: in questi tre bervi racconti i delitti sono davvero
semplici e come tali sembrano possibili, ci turbano. Jean-Baptiste Adamsberg,
col suo minimalismo riflessivo, ne esce da gigante. Il marketing dell’editore
(come sempre sbagliando) li definisce “tre storie poliziesche”. Credo siano
semplicemente tre storie inquietanti. Gli ingredienti: gelidi tocchi
d’atmosfera, situazioni contro intuitive, personaggi apocalittici, ma
possibili, normali. Il commissario ci sguazza (letteralmente soprattutto per
via di un temporale) e risolve affiancato dal fido, anche se scettico,
Danglard.
La
senna è lì, fredda, umida, un po’ fetida; scorre mortale sotto i ponti.
Adamsberg conosce bene il fiume e sa dove aspettare che restituisca i suoi
segreti: un cadavere, una scarpa, una borsetta …
La
storia di Natale la trovo stupenda. Sarà perché non amo il Natale. La notte di festa,
attesa da tutti come momento di gioia e di pace, è vista dalla Vargas, con la
mente di Jean-Batipste come una sindrome di depressione delittuosa: “la notte efferata”! Magistrale.
Credo
che la lunga distanza non sia troppo adatta a Fred Vargas, spesso si perde in
storie parallele che complicano la trama, altre volte persegue giochi di parole
che in Italia sono stati penalizzati dalle traduzioni. Qui è invece perfetta,
non c’è mai niente di troppo e le “stranezze” sono funzionali alla soluzione del
mistero. Molto bello.
Totale: ****/5
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