martedì 24 aprile 2018

Fumetti in giallo (speciale n.8)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Speciale n.8
 

Quando dalla pipa di Watson uscirono dei fumetti! Fumetti? Tanti!

Sapevo (ho anche scritto un post) di Holmes sceneggiato da Berardi e disegnato da Trevisan, poi per caso ho ritrovato un Topolino col classico cappello! Ovviamente Pippo era Watson... be' allora bisogna fermarsi a riflettere.



Ho chiesto in giro ad amici fidati e appassionati di comics, sembra che Sherlock Holmes, già tanto gettonato in TV e cinema, sia anche molto presente nei fumetti.  i hanno indirizzato su un recente saggio Sherlock Holmes. L’avventura nei fumetti, scritto da Luigi Siviero   sembra sia una miniera di aneddoti e informazioni sulle versioni a fumetti del celebre detective creato da Arthur Conan Doyle. Ma anche internet non è meno ricca di pietre preziose... 



Iniziamo da una copertina di una rivista famosa.






La cover di Mad n. 7 (1953) è disegnata da Harvey Kurtzman e prende in giro i due famosi eroi del giallo classico.

Questo esempio chiarisce che l’espressione “fumetti su Sherlock Holmes” va intesa nell’accezione più ampia possibile. Io voglio considerare anche la grafica. Non bisogna infatti considerare solo gli adattamenti a fumetti dei racconti di Arthur Conan Doyle e di altri fumetti con protagonista Sherlock Holmes, ma anche di opere che hanno legami più sottili con il detective vittoriano. Mi riferisco soprattutto ai tanti fumetti (perlopiù parodie) in cui il protagonista di turno (Topolino, Snoopy, Garfield, Bugs Bunny e così via) indossa l’abbigliamento tipico di Sherlock Holmes (deerstalker e mantellina) e fuma la pipa. Non voglio citare più che tanto i fumetti nei quali Sherlock Holmes viene nominato nei dialoghi (per esempio in Dylan Dog n. 17 di Sclavi, Montanari e Grassani, Dylan Dog afferma: “D’altronde, non sono certo Sherlock Holmes… Del metodo razionale di indagine non capisco niente… Sono solo uno che cerca di capire gli altri, uomini o mostri che siano…”). Ci sono poi quelli in cui la trama è ripresa dai racconti di Doyle (Topolino e il mistero di Macchia Nera di F. Gottfredson e M. De Maris deriva da L’avventura dei sei napoleoni), taccio poi delle tante variazioni sul tema. 






Sorge una domanda: Holmes è immortale? Sì, Sherlock Holmes  non morirà mai! Come si deduce dall'estratto della cover di Victorian Undead n. 1 (2010) disegnata da Tony Moore
Prima di fare questa riflessione credevo che i fumetti legati in un modo o nell’altro a Sherlock Holmes fossero solo una manciata e potessero essere affrontati in maniera soft, soft boiled, anzi!. Invece col passare del tempo ho trovato sempre più fumetti che hanno cambiato il mio punto di vista.


Non potrò riferirli tutti, ma una pubblicazione da citare e del 1954.


Oltre alla copertina, osserviamo insieme una tavola domenicale di Sherlock Holmes, testo di Edith Meiser e disegni di Frank Giacoia. Gli stilemi sono quelli di fine anni cinquanta, poi ripresi in Italia dalle sorelle Giussani per Diabolik.
Consideriamo anche che esistono più versioni a fumetti della stessa storia o della stessa tematica. 

Per esempio Il mastino dei Baskerville ha generato Hound of the Whiskervilles di Carl Barks, una parodia capostipite di tante altre: adattamento a fumetti di Kiefer e Zansky del 1947,   adattamento a fumetti di Dick Giordano del 1952, una parodia disneyana  pubblicata nel 1965, Shermlock Shomes in The Hound Of The Basketballs  uscito su Mad ...


Può un eroe, nemico del Barone Rosso, della Grande Guerra essere anche un grande detective? Sembra di sì. Peanuts di Charles M. Schulz, tavola domenicale del 28 gennaio 1962

Interessante, a guardarle bene, anche la copertina di Planetary n. 13 (2001) disegnata da John Cassaday
Negli anni cinquanta del secolo scorso, in USA, era avvenuto un fenomeno singolare: il successo dei fumetti sui criminali famosi (compreso il caro Al Capone!). Esso spiega bene la comparsa in quello stesso periodo di storie nelle quali Sherlock Holmes agiva negli Stati Uniti e doveva vedersela con bande di gangster americani contemporanei anziché con assassini vittoriani ed esotici.


In almeno un caso viene aiutato da Batman! O Holmes aiuta il super eroe? 


Fatto sta che qualcuno, impensierito dalla Kriptonite, non disdegna, neanche lui, una mano...
Come avrte capito, quelli che cito non sono tutti. Nolo possono essere. Qualcuno mi sarà certo sfuggito e qualcun altro, ovviamente, è stato pubblicato ieri. Non mi sembra che i fumetti occidentali mancanti siano molti.

Fra questi ci sono il numero 134 di Satanik intitolato Il museo di Sherlock Holmes.

Per onore ad altri meriti è da ricordare una storia di Tex di Bonelli e Galep intitolata La valle della paura. Invece per quanto riguarda i fumetti giapponesi, non ne faccio menzione, anche se qualcuno esiste.

Copertina di lusso della versione di Sherlock Holmes a fumetti realizzata da Giancarlo Berardi e Giorgio Trevisan dal 1986 al 1989. Forse il miglior  adattamento grafico dei racconti di Sherlock Holmes. Fu realizzato  negli anni Ottanta da Giancarlo Berardi 8uno che se ne intendeva parecchio) e Giorgio Trevisan. I disegni di Trevisan sono particolarmente adatti a restituire le atmosfere dei racconti di Doyle.
Sono notevoli anche i fumetti di Warren Ellis, che in un adattamento de L’avventura del vampiro del Sussex disegnata da Craig Gilmore ha scritto uno Sherlock Holmes che ricorda John Constantine. Di Ellis ci sono anche Aetheric Mechanics realizzato assieme a Gianluca Pagliarani, nel quale un detective di stampo sherlockiano è calato in un contesto steampunk, e un episodio di Planetary (disegni di John Cassaday).
Molto importante per quanto riguarda il mondo di Sherlock Holmes è la prima miniserie della Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore e Kevin O’Neill, che contiene tra le altre cose una versione a fumetti dello scontro finale fra Sherlock Holmes e Moriarty alla Cascata di Reichenbach.
Si ricordino gli ottimi fumetti sherlockiani anche Leah Moore, figlia dell’autore di Watchmen. Oltre a due miniserie scritte a quattro mani con John Reppion (Il processo di Sherlock Holmes e Il demone di Liverpool), Leah Moore ha firmato una terza miniserie (Swords of Sorrow: Dejah Thoris & Irene Adler) che, seppur meno interessante delle altre due, contiene un punto di vista davvero originale e illuminante sulla passione di Sherlock Holmes per Irene Adler.

Come ho già detto, non si possono non ricordare le incursioni sherlockiane di Floyd Gottfredson, Carl Barks e Charles M. Schulz.  


Molte le produzioni italiane, come quella sopra, con disegni d'influenza "bunkeriana"!
È degno di nota anche il mosaico di citazioni sherlockiane negli episodi di Dylan Dog scritti da Tiziano Sclavi. La storia che spicca è 3×0 di Sclavi e Brindisi, con una citazione de L’avventura del carbonchio azzurro di Doyle.

In ambito francese bisogna assolutamente citare Holmes (1854/†1891?) di Luc Brunschwig e Cécil, forse il miglior fumetto sherlockiano in assoluto.


Ci sono anche le copertine sherlockiane della serie Little Lulu,


La copertina di Victorian Undead n. 1 disegnata da Tony Moore l'abbiamo già mostrata in parte, queat è completa.




Rimarchevoli le copertine disegnate da John Cassaday per varie miniserie.


Infine, per la gioia dei bambini (io questo topo compassato proprio non lo sopporto!) non posso farvi mancare Geronimo Stilton!
Un'ultima considerazione. I critici hanno spesso accusato queste opere di manierismo. Io, e mi rifaccio a Carl Barks e al suo Paperon dei Paperoni, parlerei piuttosto di "metanarrazione", che l'autore, adotta mostrando il "lector in fabula" che ha dentro di se. Nel caso di Barks si arriva al capolavoro, in altri casi al tentativo, soprattutto del grafico, di utilizzare stilemi grafici per mostrarsi (palesarsi) al lettore (o sarebbe meglio dire spettatore?)... Tentativi apprezzabuli ma non sempre riusciti.
 


 

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