Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 22recensioni di romanzi gialli
Uomini che odiano le donne
Stieg Larsson
Marsilio
Sull'isola si muore... di noia.
Me
l'hanno regalato. Questo per dire che non ho colpe: non l'avrei comprato. Non
comprerei mai un libro che riporta in copertina la scritta: “Un caso editoriale. Un libro che vi terrà svegli fino all’alba”.
Nonostante il peso (un mattone) pensavo di leggerlo in aereo durante un viaggio
in Mexico; in volo non riesco mai a dormire. Sia all’andata che al ritorno non
sono riuscito a superare pagina dieci: due colpi di sonno stupendi: mi hanno
fatto assorbire il fuso orario! Significa però un’altra cosa: ero prevenuto. In
sette giorni di "quasi" quarantena sanitaria (in primavera 2009 c’era
la suina) non sono riuscito a leggere
più di 210 pagine. Dopo tante parole non era successo niente! Sopraffatto dalla
noia l’ho abbandonato sul tavolino in attesa di tempi migliori. E’ passata l’estate e anche parte dell’autunno: tre
gironi di piogge a novembre me l’anno fatto finire: una fatica.
Testo
prolisso, tecnicamente obsoleto e privo di ritmo. Alcune pagine farebbero
addormentare la statua dell'Aurora, ancorché boreale. Personaggi da cliché di
fiction televisiva. Trama oziosamente stagnante. Colpi di scena: assenti. Descrizioni
particolareggiate di oggetti, ambienti e luoghi inutili: gli oggetti hanno
trovato sponsor nel film, ma restano tutta spazzatura. Figuriamoci se in un
giorno meno uggioso, di normale cielo nuvoloso, mi metterei a leggere quelle
pagine soporifere! Veniamo ai dialoghi: ho una fissa per i dialoghi. Questi si
fanno dimenticare subito: non mi ricordo una frase, una battuta, niente. Non
sono dialoghi tra personaggi credibili immersi in una storia, sono un po'
platonici, didascalici. Costruiti per far raccapezzare il lettore che già dopo
qualche decina di pagine s'è perso (per via del sonno). Lodevole sforzo, ma il
risultato è una storia fredda e scostante con personaggi "velina". Non parliamo quindi di "storia
avvincente", ma avvolgente, come melassa dal sapore sciapo. Ultima cosa,
ma non l'ultima: l'inizio è platealmente copiato da Il segno dei quattro di
Conan Doyle... povero Holmes; in che mani!
Totale: **/5
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