A
proposito del dialetto di Vigata
ovvero
il
teatro dei pupi di Montalbano
(8)
I comprimari
In
tutti i gialli seriali i comprimari sono funzionali all’indagine o
all’atmosfera della storia. Watson aiuta (e racconta), Fritz cucina per Nero,
la moglie di Maigret lo rilassa, il Botta cucina e scassina serrature per il
commissario Bordelli … I comprimari di Camilleri sono molti e diversi tra loro,
per questo hanno qualche responsabilità specifica in più. Catarella è funzionale, a volte, sulla parte
informatica ma è sempre presente sul lato comico. Su quello procedurale c’è
Fazio, Augello si occupa di donne (quando se ne occupa Montalbano di solito non
c’è) … Sono a volte maschere a volte persone e il vecchio puparo c’intriga
anche con questo, sorprendendoci con improvvisi cambiamenti di ruolo.
Livia Burlando
Fidanzata
storica, vive a Boccadasse, un quartiere di Genova; a volte viene a trovarlo
creandogli, come si è subito capito, un po’ d’impicci. Il fatto è che il
commissario, quando ha un inchiesta in corso, ha bisogno di sentirsi libero.
Quando c’è Livia perde qualche grado di libertà.
Ingrid Sjostrom
Svedese
bella, disinibita e disponibile, ma
soprattutto grande esperta di motori e abile pilota di rally. Sincera e fedele
amica di Salvo, lo aiuta spesso e volentieri; a volte anche lo consola e lo
coccola.
Adelina
Domestica,
madre di due pregiudicati molto affezionati al commissario che li ha arrestati.
Cucina divinamente, ma non sopporta Livia: quando lei arriva si eclissa. Una
specie di madre gelosa della potenziale nuora.
Enzo
Ristoratore,
“Da Enzo” è luogo di pace e di silenzi culinari. Anche di sapide riflessioni in
background!
Bonetti Alderighi
Questore.
Il superiore sospettoso. Il pupo che Montalbano manovra a suo piacimento. Una
figura importante perché aiuta a svelare il carattere di “puparo” del
commissario.
Mimì Augello
Domenico
Augello, detto Mimì, grande amico di Montalbano, è il vice-commissario
di Polizia a Vìgata. Molto ammirato dall'altro sesso, è conosciuto per le sue
numerose conquiste femminili nelle quali ha mietuto successi, almeno fin quando
nella sua vita non irrompe Beba, giovane studentessa universitaria
conosciuta ne La gita a Tindari, che, con la connivenza di Montalbano,
riuscirà a portarlo all'altare. Augello è sempre "compagno", insieme
a Fazio, delle indagini del commissario, seguendo - con non poche critiche -
anche i suoi metodi di investigazione "poco tradizionali". Ne La vampa d’agosto è assente, nell’ultimo
(c’è anche qui una donna di mezzo) è in licenza
Giuseppe Fazio
Giuseppe
Fazio è uno dei principali collaboratori del commissario. Più anziano del
suo capo di qualche anno (è da notare che nella fiction invece viene
rappresentato come sensibilmente più giovane del commissario), presta servizio
da prima di lui nel commissariato di Vigata e conosce a fondo fatti e vicende
della città. Anzi, secondo Montalbano, Fazio patisce del "complesso
dell'anagrafe", ossia tende a specificare tutti i dati anagrafici di un
indagato - soprattutto quelli più inutili - durante l'esame delle sue ricerche.
E’ di fatto il data-base del gruppo.
Agatino Catarella
L'agente Agatino
Catarella è centralinista al Commissariato di Vigata. Personaggio dalle
limitate capacità intellettive, giunto "chissà come" nella polizia di
Stato (dietro raccomandazione), è fortemente caratterizzato per il suo
linguaggio contorto e stralunato, con cui storpia il più delle volte i nomi
degli interlocutori (un artificio di cui era maestro Totò). Spesso tocca a lui
avvisare il commissario del delitto di turno, o precipitandosi nel suo ufficio
come una valanga "Scusassi dottori, ma la mano mi scappò". A volte gli
telefona a casa, costringendo Montalbano a uno sforzo di interpretazione e
analisi per capire quello che l’agente gli riferisce. Catarella,
sorprendentemente, si rivela ben presto un valente esperto di informatica e
come tale viene spesso utilizzato nelle indagini.
Nicolò Zito
Nicolò Zito
è un giornalista di Retelibera, una delle due televisioni locali private
di Montelusa (l'altra è Televigata) che si vedono a Vigata. Oltre ad
essere un amico del commissario, è anche un ottimo informatore e consulente in
alcune delle sue indagini.
Il dottor
Pasquano
Di età avanzata,
dal carattere scontroso e insofferente, è il medico legale incaricato delle
autopsie Tartassato puntualmente da Montalbano con domande minuziose inerenti
al cadavere, è solito mandarlo a quel paese con la celebre frase “non mi rompa i cabasisi”. Montalbano, per avere
notizie sulle varie autopsie, lo raggiunge ovunque, perfino dal barbiere. È un
grande appassionato di giochi di carte, tanto da passare gran parte del suo tempo
libero al Circolo di Vigata, impegnato in avvincenti partite talvolta
interrotte dal fastidioso commissario Montalbano.
(8-
Fine)
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