Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
libro n.
30
Rapsodia ungherese
Vittorio
Giardino
L’Isola Trovata
Un romanzo a fumetti: perché qui? Grazie alla qualità del disegno sarebbe un film, ma è stampato su carta,
anche se patinata. Un solido romanzo, ricco di suspense, arricchito da
splendide immagini che sembrano in movimento.
Budapest, febbraio 1938. Qualcuno sta sistematicamente uccidendo tutti gli
agenti appartenenti alla rete di spionaggio locale francese, denominata
"Rapsodia". Inspiegabilmente, gli agenti uccisi non vengono nemmeno
interrogati per cavar loro le preziose informazioni di cui sono a conoscenza,
ma vengono semplicemente eliminati con fredda efferatezza. I servizi segreti
francesi decidono allora di inviare a Budapest un altro agente per far luce
sulla questione, qualcuno "che non venga bruciato facilmente, uno
imprevedibile... insomma, abile ma dilettante". Questo qualcuno è Max
Fridman, quarantenne, francese, commerciante di tabacco, con una figlia di 12
anni e un passato turbolento alle spalle. Max ha smesso da tempo di lavorare
per "la Ditta" (così vengono chiamati i servizi segreti francesi), e
non ha nessuna voglia di ricominciare. Ma non gli viene lasciata molta
scelta... ne sapremo di più da un libro di prossima uscita, torniamo in Ungheria.
Max Fridman arriva a Budapest. Il freddo, il vento e
la morte abitano le strade della città dove spie naziste e francesi si
affrontano senza pietà. In mezzo alla sarabanda di questa guerra nascosta,
affascinato dalla perversa Cléo, disorientato dal temibile Von Kluberg e atteso
dalla giovane e fragile Ethel, Max dovrà evitare le trappole di questa strana
rapsodia ungherese …
Guardando questo film su carta è impossibile non ricordareil film con Orson
Welles, Il terzo uomo. E’ in bianco e nero, è un giallo tendente al noir, ma alcune
scene, le inquadrature devono aver influenzato la matita di Vittorio Giardino.
Nel fumetto i chiaroscuri sono resi, a seconda della scena, con blu ceruleo e grigio
ardesia (quando piove), gialli senape e marroni cotto (negli interni) o rossi
amaranto e neri fegato (negli esterni di notti serene).
Tavole piene di suspense, di movimento (la grafica di Giardino è molto
cinematografica) e di meravigliose location. Tempo fa Vittorio, che ho la
fortuna di conoscere, mi ha confessato: “Non
sono bravo a far fotografie, quando vado in un posto, se mi piace, lo disegno!”.
Totale: *****/5
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