N. 29
Jean Baptiste Adamsberg
(figlio di Fred Vargas)
Biografia essenziale
Commissario
Adamsberg, del XIII arrondissement di Parigi, vi arriva con fama di successi in
altre indagini. E’ originario di un paesino abbarbicato sulle pendici dei Pirenei.
Lì ha appreso cultura, mitologia e tradizioni montanare. Da lì proviene anche un
suo antagonista, archivio vivente di storie di ragazzi.
Vive
una complicata storia d'amore con Camille Forestier, sua eterna non-fidanzata,
una giovane donna che fa sia l'idraulica che la compositrice di musica, ma
anche la camionista se dovesse servire. È la madre del figlio minore di
Adamsberg.
Carattere e psicologia
Indolente
ma di grande intuito; supplisce all'assenza di azione, che fa spesso innervosire
il suo fragile ma acuto vice Danglard. Nella foto il Danglard di Spiesser della recente serie TV (E' dietro Jean-Hugues Anglade nei panni del commissario Adamsberg: bravi anche se come volto e fisico io preferisco quelli in galleria!).
Il commissario, ha una grande sensibilità, che gli permette di immedesimarsi nelle altre persone: rivive così le situazioni e ne sente le contraddizioni. E’ un uomo lento, riflessivo, che, alle prese con casi intricati e apparentemente irrisolvibili, sembra brancolare nel buio finché non viene folgorato da una delle sue intuizioni geniali, in genere durante una delle sue camminate riflessive.
Il commissario, ha una grande sensibilità, che gli permette di immedesimarsi nelle altre persone: rivive così le situazioni e ne sente le contraddizioni. E’ un uomo lento, riflessivo, che, alle prese con casi intricati e apparentemente irrisolvibili, sembra brancolare nel buio finché non viene folgorato da una delle sue intuizioni geniali, in genere durante una delle sue camminate riflessive.
Abilità
Sognatore
e disordinato per carattere, apostrofato per questo come "spalatore di
nuvole, si caratterizza per la sua mancanza di un vero e proprio metodo
d'investigazione; non è capace di fare un ragionamento analitico o di sostenere
coscientemente un lungo ragionamento, ma ottiene comunque dei risultati
eccezionali dai collaboratori: lui, che appare sempre bisognoso d'aiuto, ispira
affetto materno e fraterno.
Metodo
Adamsberg
ha un metodo? Certo, dicono i maligni: “spala
le nuvole”! La sua indolenza, unita all'apatia, genera sogni, a volte la
sua abduzione onirica assomiglia a serendipità e pare confonderlo non poco. Nel
frattempo però ha mosso le acque anzi le nuvole. Sta agli altri aiutarlo a
dipanare la matassa.
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