giovedì 19 aprile 2012

L'incipit del romanzo


Incipit





Prologo
Alla festa in bàghere


Nel ricordo di quel tempo sospeso dell’estate del ’24, s’insinua sempre la nostalgia. Struggente, se la memoria torna a un sabato mattina di fine settembre; l’ultimo mio giorno di quiete.
Già a un quarto alle undici, Bronzino aveva parcheggiato il suo bàghere in via Fiorentina; proprio all’angolo di piazza della stazione. Quando fummo tutti a bordo, incitò il cavallo: l’orologio delle ferrovie segnava le 11.15 precise. Animale e carrozza erano tirati a lucido. Sul retro, sopra il predellino ciondolava, appeso a una catenella, un cartello di latta: “occupato”.
L’ultimo sabato di settembre era un giorno atteso da mesi. La festa del perdono a Terranuova Bracciolini attirava migliaia di persone da tutto il Valdarno, molti arrivavano in treno. Senza quel cartello Bronzino rischiava, in un solo attimo, di vedersi riempire il bàghere di gente scalmanata e vociante. Sarebbe stato un problema farli scendere. Ma poteva succedere di peggio: non mancavano gli arditi, di nome e di fatto, che salivano al volo lungo la strada.
A Terranuova, cuore agricolo del Valdarno, le cerimonie religiose, ufficiate con spirito pagano per “impetrare la misericordia divina” per raccolto e animali, cominciavano il venerdì sera con una solenne e spettacolare processione che muoveva il passo dopo tre botti assordanti. Il sabato mattina iniziava la fiera agricola. La sezione più famosa e più frequentata, quella degli uccelli da richiamo per la nocetta o canterini per il salotto, si trovava poco fuori del fantasmagorico …

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