Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
Libro
n. 45
I giovedì della signora Giulia
Piero Chiara
Mondadori
Tutti i giovedì del calendario, la signora Giulia,
sfila via, stranamente furtiva, dalla piccola città di M., sul lago di Como. Che c’è
di strano? Si reca a Milano, in treno, (dice lei) a far visita alla figlia in collegio!
Moglie di un noto avvocato, di vent'anni più giovane di suo marito, Giulia è
una donna ancora molto bella anche se velata da un’ombra di tristezza.
Un po’ di trama, quanto basta.
Uno di quei giovedì, semplicemente, la donna (per tutti è solo la signora
Giulia) scompare davvero. Sarà il commissario Gennaro Sciancalepre (in uno sciatto
sceneggiato TV interpretato malamente da Tom Ponzi!) ad assumere le indagini.
Siciliano trapiantato in Lombardia, uomo «dotato di un fiuto particolare, cioè
di quella speciale forma mentale che conferisce ai grandi poliziotti la
possibilità di immedesimarsi nel delinquente», ha uno di quei nomi destinati a
divenire celebri in letteratura per la loro carica umoristica. Il commissario
si pone diversi interrogativi sul caso, cosa c'è dietro quella strana
scomparsa? Insofferenza, noia; una fuga d'amore forse, o un fatto più grave?
Sciancalepre indaga con intelligenza, con metodo e non c'è scetticismo nei suoi
atteggiamenti. Dopo diversi anni dalla scomparsa della madre, Emilia Esengrini,
ormai è prossima al matrimonio con un noto ingegnere di Milano già amico della
madre …
La suspense è
fondata sulla sfida tra due personaggi, di cui è bene qui omettere i
nomi. Un duello davvero avvincente. Un match
senza esclusione di colpi, fatto di accuse, spiegazioni, dubbi insinuati, una
serie di mosse e contromosse, sulla scacchiera di questa partita, studiate con
l’attenzione, la scaltrezza e l’abilità dei grandi campioni. I “pezzi” sono pochi, addirittura elementari, ma si sa lo scacco matto con un pedone è il segno del maestro: una moglie scomparsa, un marito dal comportamento ambiguo, un amante,
anzi, più di uno, qualche lettera … Chiara
è abilissimo nell’utilizzarli come elementi di un poliziesco che risulta un
vero e proprio rompicapo e, nella conclusione, frantuma qualunque certezza.
L’autore è anche bravo nel descrivere e nell’intrecciare tra loro fatti,
personaggi, sentimenti, psicologie, luoghi, atmosfere... Così su quello sfondo
soffocante e pettegolo della provincia italiana, che ha tanto spesso
raccontato, si innesta stavolta la vicenda della signora Giulia, la
moglie insoddisfatta che nasconde qualche segreto in quelle sue uscite del
giovedì, a Milano e dell’avvocato Esengrini, suo marito, che da quel momento
viene guardato con crescente sospetto dalla legge, dai compaesani e dalla
stessa figlia, fino a perdere la rispettabilità e l'autorevolezza che lo status
sociale gli conferivano, fino a trovarsi accusato di omicidio. E la vicenda,
tragica e grottesca, costruita con pochi, magistrali tocchi, occupa lo spazio
di un centinaio di pagine appena. In questo spazio, pieno di ombre sfuggenti e
di situazioni ambigue, il ruolo centrale viene occupato da un'assenza: anche questo, ben lo sanno i giallisti,
crea suspense. Non è l'assenza della signora Giulia, ma l'assenza della verità.
Di quella verità-certezza che viene cercata e inseguita a lungo e in vari modi
dal commissario Sciancalepre, in nome di una Giustizia per colpire
senza sbagliare. Un gioco di specchi: alla fine si sdoppia in molteplici verità o una verità
dalle diverse facce e tutte plausibili, tutte inoppugnabili. Una verità
costruita ad arte, e da una parte e dall’altra. Una verità, forse inafferrabile...
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