Pittura e noir
influenza di Edward Hopper nel film noir
III
Lasciamo il buio viola di The big Pictr (angoscianti questi due anziani di spalle!) e torniamo alla pellicola. Dal film (capolavorissimo) si potrebbero trarre molte immagini: è tutto uno specchiar di finestre! Ne riporto solo quattro.
La prima perché, a prima vista non si capisce se è un'inquadratura del film o un quadro di Hopper. La ragazza è la ballerina, la ritroviamo più avanti.
La seconda perché c'è zio Alfred (di spalle al musicista) in una delle sue fugaci apparizioni. Anche qui l'interno è incorniciato dalla finestra.
Credo che basti così!
Credo che a questo punto sia necessaria una precisazione, anzi un approfondimento.
Un amico di penna (Ettore Capitani che, come me, scrive limerick) mi ha richiamato alla mente La finestra sul cortile. Era vero! Perché non ci avevo pensato? Hopper l'ha molto influenzata, suggerita, forse dettata e condivisa. Con quelle immagini Edward ha interagito. Cerco di rimediare. Mi impegno e spero di riuscire!
Per iniziare un quadro. Vedete: guardandolo si spia da fuori della finestra, ci si sente come dei voyeur. I due nel riquadro della finestra (appena accennata, ma, facendo da cornice, che incide sulla percezione) stanno insieme in perfetta solitudine! Neppure si guardano.
Un amico di penna (Ettore Capitani che, come me, scrive limerick) mi ha richiamato alla mente La finestra sul cortile. Era vero! Perché non ci avevo pensato? Hopper l'ha molto influenzata, suggerita, forse dettata e condivisa. Con quelle immagini Edward ha interagito. Cerco di rimediare. Mi impegno e spero di riuscire!
Per iniziare un quadro. Vedete: guardandolo si spia da fuori della finestra, ci si sente come dei voyeur. I due nel riquadro della finestra (appena accennata, ma, facendo da cornice, che incide sulla percezione) stanno insieme in perfetta solitudine! Neppure si guardano.
Hopper ama spiare le persone oltre le finestre. Entrare nella loro intimità per scavare nelle solitudini. Dipinti ideali per Hitchcock, che vi attinse a piene mani scrivendo, rivedendo e adattando la sceneggiatura de La finestra sul cortile.
Lasciamo il buio viola di The big Pictr (angoscianti questi due anziani di spalle!) e torniamo alla pellicola. Dal film (capolavorissimo) si potrebbero trarre molte immagini: è tutto uno specchiar di finestre! Ne riporto solo quattro.
La prima perché, a prima vista non si capisce se è un'inquadratura del film o un quadro di Hopper. La ragazza è la ballerina, la ritroviamo più avanti.
La seconda perché c'è zio Alfred (di spalle al musicista) in una delle sue fugaci apparizioni. Anche qui l'interno è incorniciato dalla finestra.
Terza immagine: ancora la ballerina, che prova in casa in sottoveste rosa (fa molto caldo). Anche lei deve qualcosa a Hopper.
Il suo quadro Mattinata di sole ce la mostra in un momento di riposo, ma è lei! Tra un po' scatterà in piedi e farà ancora qualche mossa del ballo.
La quarta e ultima
perché è profondamente, tragicamente "hopperiana": mattoni più che scarni nudi, finestre essenziali, telaio metallico verniciato e dimensioni
da mezzanino. I
due poi: ci appaiono come vittime di un'assoluta, irrimediabile, solitudine! Una tragedia quotidiana che non può che sfociare in delitto.
Ah dimenticavo: l'uomo a sinistra è Perry Mason!
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