Album di ricordi fotografici
Per scrivere il mio romanzo (ed il seguito, già completato: lo leggerete nel 2014) ho fatto molte ricerche. Soprattutto sui mezzi di trasporto. Gli assassini si spostano e tornano: i delitti vogliono tempi precisi! Vi propongo queste curiosità storiche.
Sono alcune foto "ricordo" del 1924 o giù di lì! Il mio romanzo noir è ambientato in questi paesi nell'anno 1924, le immagine sono evocative di modi di muoversi ormai dimenticato nel nostro Valdarno. Fate comunque mente locale: c'era tante biciclette, il treno, le automobili, le motociclette e gli autobus (SITA).
Il tram
1915-16, in via Aretina una signora sta per salire, accompagnata dalla "dama di compagnia", sul tram. La tramvia resistette solo venti anni: ci pensò la FIAT, tramite la SITA, a farla chiudere!
Il Bàghere (spagnolismo: "carroza de cuatro ruedas") aveva uno o due predellini davanti all'abitacolo che era molto grande . Potevano starci a sedere anche 6 persone. Assicurava servizi regolari (con orario) tra Montevarchi e San Giovanni V.no o Terranuova B.ni. Servizi estemporanei per Levane, Mercatale, Ricasoli e Caposelvi. era in concorrenza con la Tramvia.
C'erano anche prima dei bombardamenti che avevano distrutto i ponti nel '44. La gente si muoveva a piedi o in bicicletta. Era più comodo traghettare alla Colonia che andare al ponte di Terranuova.
Più a monte, qui siamo all'Acquaborra, si traghettava per andare a Laterina. Probabilmente sul lato di Levane (a sinistra della foto), c'era un bàghere che, passando da levane, portava fino a Montevarchi.
Il calesse
Chi poteva aveva un calesse, la spider dell'epoca, molto ammirato e invidiato da tutti! Era molto in uso tra medici, veterinari, fattori e, ovviamente, possidenti di campagna.
Nota dell'autore: Sento il bisogno di fare una precisazione. I frequentatori di questa pagina potranno essere nostalgici, curiosi, fieri, stupiti (con la "t"), storici, passionari o altro. Non fo' una piega: ognuno percepisce le cose in base a ciò che ha dentro e ogni emozione è da apprezzare. Io che ne sono l'autore lo faccio per curiosità d'autore, appunto. Le mie domande, visto che racconto delitti avvenuti negli anni '20, come si può capire dalla copertina seguente,
sono del tipo: "Come ci si spostava?", "Cosa si mangiava?", "Che oggetti erano d'uso comune?", "Che parole s'usavano, che oggi non si usano più?", "Quali film si vedevano?", "Che libri si leggevano?" e altre (tante) simili. Scopo: costruire personaggi attendibili, reali, ben calati in quella realtà. Solo personaggi veri possono raccontare una bella storia tutta inventata! Questo per amor di precisione. Buona navigazione!
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