Romanzi in B&W
influenze della letteratura americana
sui film noir anni '40
Parte III
Storie parallele
(parte II)
I tre moschettieri, che poi erano quattro.
Mentre
questi tre si godevano il loro successo, negli USA nasceva, si affermava e
cresceva lo stile (parlare di genere mi sembra eccessivo, visto che poi è stato
colorato di noir, che pure genere non è) hard boiled.
I nomi, per
fama e per capacità letterarie, sono di altissimo livello: James M. Cain (Porthos), Dashiell
Hammett (Athos), Cornell
Woolrich (Aramis) e, arrivato dopo, D'Artagnan: nientedimeno che Raymond
Chandler! A loro non piaceva il giallo classico e pare non sopportassero S.S.
Van Dine; senza saperlo diedero una scossa al genere e fondarono una scuola che
rivoluzionò anche il cinema. Andiamo a"vedere" questo poker d'assi in
ordine sparso, ma partiamo da quello che considero il più d'importante.
James Mallahan Cain (Annapolis 1892 - University Park 1977) è stato scrittore, giornalista e sceneggiatore statunitense.
È noto soprattutto come autore di romanzi di genere poliziesco, noir e hard boiled, solo che gliel'hanno detto dopo e lui rifiutava queste etichette. Credo avesse molta ragione, anzi parecchia. E'
dei tre quello che ha, secondo me, maggior talento letterario. Alcuni dei suoi romanzi più
famosi sono diventati film di grande successo. Credo sia sottovalutato.
Purché sia doppio
(parte I)
The Postman Always Rings Twice (Il postino suona sempre due volte) viene pubblicato nel 1934. E' un romanzo breve (novel c'è sulla cover) ma emotivamente trascinante.
Il focus del libro era su la passione torbida e
perversa tra i due amanti dannati e condannati e perdersi: Cora e Nick. Non è
un giallo: è piuttosto la storia di una perdizione diabolica.
Il cinema fu, al principio, rispettoso del
messaggio di fondo e dell'impostazione della trama. La terza versione del 1946 meno;
il regista, d'accordo con la produzione, lo trasforma in un noir e viene scelta
Lana Turner per il ruolo di Cora. Un successo strepitoso: si veda in basso a
sinistra sulla locandina. Sembrò cattivissima, perfida e malvagia: questo le
fruttò la parte di Milady De Winter nel film I tre moschettieri. Ma ancora il pubblico, non sapeva (il marketing non
l'aveva detto!) di avere davanti una “dark lady”.
Credo che invece
la Turner avesse capito perfettamente le indicazioni del regista e che si
sentisse a suo agio. Si muove sulla scena, sempre pronta a colpire, come una
vipera nel deserto. Forse aveva anche capito dove stava andando il cinema in quegli anni!
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