Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
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Giudizio 102
La battaglia navale
Marco Malvaldi
Sellerio
Pesante leggerezza
Eh sì, quando le cose non tornano, ci vuole un ossimoro! Per prima m'era venuta in mente una triste e ritrita festa goliardica organizzata da (e solo per) studenti fuori corso, poi ho pensato alla "maionese impazzita".
Quando la maionese "impazzisce" si aggiunge aceto, acqua e un altro po' d'olio. Si recupera, se ci si sa fare, ma non verrà mai buona come dovevasi! Così sembra aver fatto Malvaldi: solita leggerezza ma appesantita dalla diluizione e un po' inacidita. Anche poco sapida. I vecchietti, ormai son roba vecchia! Ma se l'editore impone, l'autore obbedisce.
Sono un estimatore del primo Malvaldi (La briscola in cinque), questo libro per me è, invece, faticoso. Annacquato, erratico, nebuloso, con una trama pessima, trovate deprimenti, stiracchiate, allungature incollate con lo sputo. C'è un pretesto di trama che basterebbe a malapena per un racconto, personaggi completamente assenti, c'è solo uno stanchissimo rimescolamento delle solite gag fra Massimo, la fidanzata, Aldo e i vecchietti, ma laddove nel primo romanzo, e a tratti nei precedenti, c'era vita e c'era succo, qui non c'è niente.
E infatti Malvaldi (stanco come uno studente fuori corso) allunga qua e là con parentesi e siparietti meno che sconfortanti. I momenti di stanchezza capitano anche ai migliori, questo è definitivamente il più basso e il più evidente di Malvaldi.
Troppo Ristorante, poco Bar (solo un barlume di bar!), troppo Alice (E' pallosa, era meglio il tristo commissario!), poco Massimo, vecchietti sempre più "acciaccati",Tiziana non pervenuta... e pensare che mi sono affrettato a comprarlo appena uscito....si sorride a denti stretti e non si ghigna, delusione completa. Peccato, mi consolerò col Vernacoliere!!!
I dialoghi, contrarimente al passato, sono penosi, no improbabili. Ma come "chiacchiera" la commissaria Alice? Non ho parole, Marvaldi deve darsi una bella "aggiustatina"!
Tralascio la trama, che non c'è, come l'isola di Peter Pan. Speriamo nei prossimi, ma lo dico solo per scaramanzia. Se non avete mai letto niente di suo, questo evitatelo; se già lo conoscete, a maggior ragione evitatelo. Meglio una passeggiata a Marina di Pisa, quella vera, magari incontrate Ampelio, quello vero!
P.S. Che c'entri la battaglia navale non si capisce. La conclusione della storia è un coniglio che esce dal cappello di uno squallido Mandrake di provincia. La dignità dell'autore (non si vergogna a dire che la trama gialla è solida?) è pari a quella di un'ucraina seduta davanti a un fuoco sul raccordo anulare.
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