Città
italiane in noir
Un giro
turistico tra le città italiane
che hanno
accolto storie gialle o noir
(VII)
Roma, città noir con riflessi di porpora
A dimostrazione che
Roma era, è e sarà, città aperta... al noir, usciti dall'Aurelia e presa via Baldo degli Ubaldi incontriamo un milanese di nostra conoscenza. Nel 1939, il commissario Carlo De Vincenzi, è stato chiamato
nella Capitale dell’Impero per gli “alti meriti” conseguiti sul campo
dell’Indagine. Il Commissario, tipo metodico, riflessivo, colto, non aveva, in
verità, alcuna voglia di lasciare la sua casa piena di libri, il suo ufficio a
San Fedele, il suo fido aiutante Cruni e una città ordinata, laboriosa ed attiva come
Milano. Ma gli Ordini sono Ordini ... soprattutto ve arrivano da Roma a fine
anni '30!
Ci saluta appena, è
anche schivo: "Scusate, ma mi a aspettano a Cinecittà!". Lo aspetta
un cadavere. Visto che siamo diretti in via Merulana gli diamo uno strappo, ma
a parte un commento sul tempo non accetta di chiacchierare, è anche un po'
rustico!
Insisto per avere
notizie sul delitto, alla fine lui sbotta: "E' un pasticcio, anzi un
pasticciaccio!" Scende di corsa e si precipita a una stazione di
taxi. Non sa di aver evocato e fatto materializzare il commissario della
Squadra Mobile di Polizia Francesco Ingravallo detto "Don Ciccio".
Tutt'altro tipo: arguto, sagace e animato
d'orgoglio molisano. E' stato incaricato
di indagare su un furto di gioielli ai danni di un'anziana donna di origini
venete, la vedova Menegazzi. In seguito è stata uccisa, nello stesso palazzo
che era stato teatro della rapina, la moglie di un uomo piuttosto ricco, la
signora Liliana Balducci. Il luogo del furto e dell'omicidio è un tetro palazzo
di via Merulana 219, noto come
"Palazzo degli Ori", situato poco distante dal Colosseo. Siamo in
centro, un centro molto scuro, anzi noir.
Al di là della
trama, non è risolto il giallo nel romanzo, sciolto invece da Pietro Germi nel
film, la vicenda si svolge nel degrado della
capitale del Regime, tratta e analizza il crollo dei miti creati e alimentati
dal Dux. Pagine amare ma lucide che, potremmo riconoscere come "biografia di
Roma, biografia della nazione".
Un altro mistero
irrisolto è quello di Emanuela Orlandi. Ricordo i manifesti affissi da per
tutto, in tutti i quartieri, dal 1983 a praticamente ieri.
Dietro la banda
della Magliana? Lo Ior, il Banco Ambrosiano, Mehmet
Ali Ağca o i
Servizi Segreti? O tutti e due, tre o quattro? Quella che all'inizio poteva sembrare come un'"ordinaria"
sparizione di un'adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa,
divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italica, di certo, la sua
ricerca in TV, uno dei format più usati dalle reti televisive.
Il misteri della
Orlandi fu da molti, senza prove,
collegato ai misteri oscuri della Banda della Magliana. Mafia, politica,
finanzieri corrotti, Frati neri e altro...
Giancarlo de Cataldo
ne trasse ispirazione e spunto per il suo Romanzo criminale. Un bel libro che
ha generato un film e una serie TV molto meno sinceri e per niente genuini.
Danila Comastri
Montanari invece torna a Roma imperiale. E' noir imperiale. Publio Aurelio
Stazio, senatore, è il suo investigatore. Sono i tempi dell'imperatore Claudio
e di Messalina. Intrighi, sesso e ferocia sono assicurati. Stazio indagherà
parecchie volte, forse più di Aristotele ad Atene!
Quel treno
per Vienna è il primo romanzo
della trilogia che vede come protagonista l'ex commissario Giovanni Sperelli.
Incipit classico: 1907 o giù di lì, la Polizia ritrova il un cadavere di donna. Si tratta di Amelia Battiferri,
presunta amante di un famoso pittore romano. In realtà il suo amante è il
Marchese Galignani, alto funzionario del Ministero degli Esteri,contattato
dagli Austriaci per confermare la presenza dell'Italia nell'alleanza con la
Triplice Intesa... Roma giovane capitale
del Regno appare già piuttosto noir.
Città del Vaticano da
poche settimane è venuto a mancare il Papa. Si sta per aprire il Conclave per l'elezione del nuovo pontefice. Ma a poche
ore dall'inizio dell'evento risultano dispersi i quattro cardinali
"papabili", successori più probabili al soglio pontificio. Inoltre
uno dei monitor delle Guardie Svizzere mostra un misterioso congegno legato ad un
conto alla rovescia. L'immagine proviene da una videocamera senza fili che è
stata spostata ed è non rintracciabile all'interno del vaticano. Sulla scia
del'immenso e immeritato successo del "Codice" Dan Brown ci propone
un caso "antefatto". Speriamo sia l'ultimo. Da notare la copertina
porpora.
Con l'aiuto di Carlo
Bonini, De Cataldo ci riprova. Roma, giorni nostri. Una prostituta lituana
muore di overdose in una camera d'albergo, ospite di un parlamentare e insieme
a un'altra escort. Per sistemare lo scandalo e nascondere il cadavere viene
chiamato Spadino, uomo tuttofare degli Anacleti, il potente clan di zingari dei
campi nomadi di Roma est. Suburra, o "Mafia
capitale", inizia praticamente da qui!
In un giorno nevoso
il protagonista riceve una telefonata dal fratello, un politico che vive a
Roma, il quale lo informa che il loro padre, un famoso virologo, è morto.
L'uomo si precipita a Roma, dove scopre di essere il depositario di un segreto
con implicazioni vaste e inquietanti. Si tratta di un memoriale, che il padre
aveva ricevuto da un cardinale morto, e che però sembra sparito nel nulla. Altro
che Mare delle verità! Una marea di sospetti di porpora!
Basta "accussì", si parte per Napoli!
Basta "accussì", si parte per Napoli!
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