mercoledì 6 luglio 2016

Il Gufo Giallo (103)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
 Giudizio 103

L'altro capo del filo
Andrea Camilleri  
Sellerio


 

 

 

Di buone intenzioni è lastricata la strada per gli inferi!
Parlare dei migranti è un atto di coraggio, tanto di cappello a Camilleri. Parlare di Rocco Schiavone, personaggio di A. Manzini, è una puttanata ("papale, papale": una "marchetta" alla Sellerio). Il brodino molto allungato del testo (si segue Montalbano nelle banali azioni quotidiane) è insipido. Il centesimo romanzo di Camilleri è da dimenticare.
Per bocciare il Maestro Andrea (ha un cv lungo e meraviglioso!) bisogna argomentare, portare "prove provate" e soprattutto avere complicità. Per cui prima di argomentare mi rivolgerò a un innocente, che è pure commissario, perché mi faccia da sponda.

Carissimo Salvo, sai quanto ti voglio bene, sai anche che le tue storie hanno un posto di privilegio negli scaffali della libreria di casa. Ho seguito dall’inizio (tutte, racconti compresi) sempre con piacere le tue avventure, mi sono sentito a casa nel commissariato di Vigata con te, Mimì, Fazio, Catarella e tutti gli altri. Sono persino venuto a trovarti tre anni orsono. Casa tua a Punta Secca era chiusa, ma il "Commissariato" lo trovai aperto. Adesso però a malincuore devo augurarti “buona pensione”. Sì, dai le dimissioni e mettiti a riposo perché in questa ultima storia sei stato tradito dal tuo autore. Ricorda ai lettori Rocco Schiavone che ha meno qualità di Catarella, ma via! E poi racconta quello che fai in casa, passi per la doccia, ma la pipì!  Te ne devi essere accorto anche te. Sembra infatti che tu abbia perso l’istinto di poliziotto che ti rendeva unico. Sarà la stanchezza, sarà quella scassaminchia di Livia che ti ha spento il cervello a forza di cavilli da stronza, sarà l’età che avanza. Presenta domanda per la pensione, Salvo,  vedrai che Bonetti Alderighi, felice, ti agevolerà. Se ancora non avessi raggiunto l’età pensionabile (un vaffa alla Fornero!) hai sempre la possibilità del pensionamento anticipato prendendo un prestito in banca (decreto Nannicini) che rimborserai con la pensione (che idea strepitosa la pensione da usare per pagare un prestito per andare in pensione, forse è peggio che con madama Fornero, ma abbi coraggio!). Saluti e forza!

 

E questa è fatta, ora argomentiamo. Se andate a rileggere qualche pagina noterete che le parole in siciliano (che poi franco-siculo è!) sono cresciute. Attenti! La costruzione della frase persegue l'intrinseca musicalità di questa neolingua (un merito di Camilleri), ma se esageri nel descrivere atti comuni pensando di nasconderli dietro la neolingua di truffa si tratta! Pensate a Una storia semplice di L. Sciascia. Che senso avrebbe avuto raddoppiarne la lunghezza?

Truffa dunque, aggravata dall'inganno di nasconderla dietro il paravento "di rispetto" intessuto con disquisizioni socio politiche ed etico religiose sui "poveri migranti". Argomento importante, ma che meriterebbe ben altro rispetto, quello vero. Di buone intenzioni è lastricato il sentiero che porta all'inferno. Caro Maestro Andrea, ci hai aggiunto qualche sampietrino di roccia lavica dell'Etna.

Andrea non ha bisogno di fare domande per la pensione, non ha più l'età. Potrebbe però lasciare la Sellerio che gli richiede sputtanamenti che un Grande Vecchio non dovrebbe avere e patire.

 

Voto **/5

 

2 commenti:

  1. Diciamo la verità cosa ci ha messo di suo Camilleri? Poco o niente. È interesse della Sellerio fare andare avanti questa storia. Faceva bene Camilleri che in tempi non sospetti prospettò in un romanzo la morte di Salvo.

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  2. Uccidere il proprio personaggio è difficile. Ci provò Conan Doyle, ma dovette resuscitarlo, ci riuscì Loriano macchiavelli quando fece sparare a Sarti Antonio e poi ha resistito anche a Mammarai! Ciao, Marco

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