I “dilettanti” nel genere giallo
Storia e fenomenologia del detective improvvisato "ma non troppo"
nella letteratura, nella TV e nel
cinema di genere
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Su queste pagine ho già parlato dei Detective privati e dei Poliziotti (Carabinieri compresi). E' il momento di occuparci dei cosiddetti dilettanti. Non sono molti, ma (tra seriali e no) sempre più numerosi dei "private eye". Come icona della serie ho scelto miss Jane Marple a cui dona il volto la splendida Margaret Rutherford.
Quando affrontai la serie dei detective privati ci misi anche alcuni nomi che vedrete figurare pure in questa lista: è per colpa della questione della parcella. Cioè del dubbio se abbiano o meno percepito compensi. In alcuni casi non è del tutto chiaro. Mi rifarò allora a una definizione più neutra e disinteressata.
Definizione di dilettante: Chi coltiva un'arte, una disciplina o uno sport come attività marginale, per puro diletto.
Quando affrontai la serie dei detective privati ci misi anche alcuni nomi che vedrete figurare pure in questa lista: è per colpa della questione della parcella. Cioè del dubbio se abbiano o meno percepito compensi. In alcuni casi non è del tutto chiaro. Mi rifarò allora a una definizione più neutra e disinteressata.
Definizione di dilettante: Chi coltiva un'arte, una disciplina o uno sport come attività marginale, per puro diletto.
Il giallo nasce col genio.
Il
romanzo di Victor Hugo, I Miserabili, è del 1862. L’ispettore
Javert (c. 1780-1832) è il personaggio creato da Hugo per essere l’antagonista
principale, l'ottuso persecutore del personaggio principale. Javert è un
poliziotto (è stato anche guardia carceraria) che ha consacrato la propria vita
interamente al lavoro.
Anche grazie a lui (o per colpa sua) nella seconda metà dell'800 non ci doveva essere, tre gli scrittori, grande stima per la Polizia, le Guardi e la Gendarmeria in genere. In contemporana la scienza matematica e la logica avevano fatto grandi progressi e sempre di più ne facevano. Per raccontare storie con trame a forte tessitura logica ci voleva un detective ben acculturato (progressi enormi anche in chimica: veleni&affini) che fosse fuori dell'apparato statale. Un genio, insomma.
Auguste
Dupin, nonostante sia la creatura dello statunitense E.A. Poe, è francese, povero, triste, ma anche cavaliere
dall'ingegno fertile, dalla profonda cultura e pronto (per solidarietà e amicizia) a
risolvere i più intricati misteri.
Il
personaggio di Poe può essere considerato il geniale capostipite di una fitta
schiera di investigatori “dilettanti” o professionisti in proprio che ha
popolato i romanzi e i racconti del giallo classico. Sì è il primo della lista.
La polizia (qui
lo vediamo a colloquio col Prefetto di Polizia G… che segue il caso della Rue
Morgue) lo ascolta e non lo ostacola. Il ragionamento di Dupin è, per molti versi, scientifico ed egli riesce a completare con estrema facilità il puzzle
inserendo degli indizi, solo apparentemente contraddittori, al giusto posto o a
vincere una vera e propria battaglia tra caos e senso geometrico dell'ordine evidenziando
l’intelligenza come forza primaria del personaggio.
La pazienza di Lestrade
Più di quaranta anni dopo incontriamo, accompagnando un altro genio, Sherlock Holmes, l’ispettore Lestrade.
È il più famoso detective che abbia mai percorso i corridoi di Scotland Yard. Lestrade, di cui non conosciamo il suo
nome, appare tredici volte nelle immortali avventure di Holmes.
Lo schema verrà ripreso decine di volte. Bisogna ricordarlo anche se qui il vrto dilettante sarenne Watson, che però genio non è! L'ispettore Lestrade è opaco per far risaltare la gemma: Holmes.
L'ispettore è' descritto come di sana costituzione, poco
simpatico, anzi rustici, schivo e con occhi scuri. Holmes non lo considera per i suoi ragionamenti, lo tiene in conto solo perche lo sa veloce e energico, ma
completamente convenzionale. Sarà anche privo di fantasia e fuori dalla
profondità di Holmes ma è tenace e
paziente, soprattutto con l’alterigia presuntuosa del super IO del detective.
Col paziente Lestrade nasce lo sbirro rigido e un po’ tonto, figura
ricorrente del giallo classico. Archetipo delle scenette tra il detective dilettante e lo stupidotto della polizia. Gli autori successivi a Conan Doyle, invece di
cogliere ed esaltare il tocco di pazienza di Lestrade, resero i poliziotti
sempre più tonti allo scopo di esaltare le doti logiche dei propri detective dilettanti.
Agatha Christie non fu da meno anche se più benevola. Ad esempio l’ispettore
Craddock, che affianca Miss Marple (la regina dei dilettanti) in alcune indagini è visto con benevola
compresione e sufficiente rispetto. Nonostante tutto resta un tontolone. Ma è solo un
caso, gli altri autori minori fanno peggio, alcuni sbirri vengono tratteggiati,
senza alcun rispetto, come delle vere e proprie teste di legno. Non ci occuperemo di loro, la nostra attenzione sarà solo per i "dilettanti"!








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