martedì 26 giugno 2018

Il Gufo giallo (121)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli


Giudizio n.  120

Fa troppo freddo per morire
   Christian Frascella
Einaudi - gli struzzi

 

 

 

 

Non ci sono anticipazioni: potete leggerlo senza timore!

 

Ora i fuochi di Sant'Elmo lampeggiano sul noir!

 

« 'Guardate lassù!' strillò Starbuck. 'I Corpi santi! I Corpi santi!' Tutti gli alberi maestri avevano alle loro estremità un fuoco pallido; e sfiorati a ogni triplice estremità del parafulmini da tre pallide fiammelle affusolate, tutti e tre gli alti alberi stavano bruciando silenziosi nell'aria sulfurea, come tre giganteschi ceri davanti a un altare. » (H. Melville - Moby Dick)

 

Dieci anni fa scoprii che il sarcastico, brillante, irriverente e a volte pure geniale blogger (ah i bei tempi di Splinder!) de I Fuochi di Sant'Elmo aveva per sorella una foca monaca! "Può succedere", pensai "se uno sta troppo a bordo di una baleniera maledetta!". Ne sa qualcosa capitan Achab, che, covando il suo complesso di Edipo, pensava di aver per padre una balena bianca! Pensai anche che 'sto Christian fosse un tipo strano. Un paio di anni dopo lo conobbi di persona a Viareggio (era candidato in finale al premio letterario) e scoprii che non era arrivato a bordo di una baleniera, né di un pedalò, e (soprattutto) che era un tipo normale e affabile.

Ha scritto molto Frascella, mi sembra che questo noir metropolitano sia il suo settimo romanzo. Entriamoci dentro ma senza spoiler!

La città è Torino (so che i milanesi storceranno il naso, ma sbagliano: è un scelta giusta! Torino è "la più migliore", direbbero Fruttero&Lucentini cavalcando una ormai frase fatta...) e l'ambientazione è a Barriera,  una delle periferie più multietniche, squallide e angoscianti che si possano trovare in Italia.

 

Oggi come oggi (tra TV riciclante le teke e ristampe "omissis diritti" 'un se ne pole più!) scrivere un noir originale non è cosa punto facile! La ricetta di Frascella è semplice, la preparazione lenta e attenta e la cottura delicata e difficile. Lui, uno capace e tenace, ce l'ha fatta! Il suo soufflè non s'ammoscia.

Ingredienti di stile: una buona dose di Izzo alla marsigliese, qualche riferimento ai noir nordici, una manciata di Chandler in salsa sapida like Messico e un pizzico di sale delle saline della provincia di Montelusa.

Si legge con piacere perché è sì cupo, ma ogni tanto affiorano qua e là i Fuochi di Sant'Elmo a illuminare le pagine altrimenti troppo buie, troppo noir insomma!

Il personaggio Contrera (uno sbirro pentito ma non troppo!) è veritiero e credibile nonostante sia sempre a lavarsi le mutande e le canotte in una lavanderia a gettoni!

La storia si svolge con ritmo crescente e la prosa di Christian asseconda (e sostiene compiaciuta) le mosse dell'ex sbirro. Devo dire che alla fine (non vi dirò assolutamente niente di più) rimane nella mente più il fraseggio brillante della prosa e l'arguta introspezione dei personaggi che non i colpi di scena della trama. Ciò, è bene sottolinearlo, è una dimostrazione di coerenza di questo autore che sta crescendo romanzo dopo romanzo.

 

Voto ****/5

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