Rane e ranocchi elettori
Credo che gli italiani, in questo particolare periodo storico, stiano vivendo come rane in pentola. Temo che finiranno bololiti senza avere reazioni. Ogni giorno succede qualcosa di più grave di ieri ("Più di ieri, meno di domani! Ricorda la pubblicita dell'UnoAR!!!), ma nessuno reagisce, nessuno s'indigna, nessuno balza fuori dalla pentola bollente! Il problema è (a me sembra) che gli elettori hanno fatto tutto da soli, messo la pentola sul fornello, acceso il fuoco, alzato la fiamma e poi ci si son tuffati dentro contenti e beati!
Mi hanno ricordato Pattume (o Abominio) il personaggio di Brancaleone che implorava sempre più sevizie su di lui! Era però giustificato per l'aver commesso un peccato inerarrabile, che travolgerà all'inferno anche il suo confessore, l'eremita Pantaleo!
Mi hanno ricordato Pattume (o Abominio) il personaggio di Brancaleone che implorava sempre più sevizie su di lui! Era però giustificato per l'aver commesso un peccato inerarrabile, che travolgerà all'inferno anche il suo confessore, l'eremita Pantaleo!
In
passato ho usato spesso la metafora della rana bollita per spiegare il
meccanismo con cui gli autori creano la suspense nei romanzi thriller. Nel thriller il personaggio principale è la famosa rana in pentola. Vive soddisfatto
e quieto una sua vita tranquilla, una sua rassicurante routine. Quando sopravviene
il pericolo, che monta lentamente ma inesorabilmente, non si accorge che qualcosa è cambiato, né dell'incombente minaccia.
Potrei citare molti esempi, mi limito a ricordare Thomas Babington
"Babe" Levy, il personaggio de Il maratoneta? Il suo jogging viene
bruscamente interrotto e la morte incombe. Quando se ne rende conto comincia a
reagire, prima mentalmente poi fisicamente.
Ancor
più memorabile, forse l'archetipo ormai, è la scena del campo di
granturco in Intrigo
internazionale, di Hitchcock. Quell'aereo incombente che irrora DDt e poi mitraglia Gary Grant è diventato
il punto di riferimento di tanti altri autori.
Ritorniamo alla rana. Eh sì, l'acqua è calda, la parete della pentola comincia a scottare e
il bordo della pentola, mannaggia, è troppo alto per poter saltare fuori!
Come ha potuto cacciarsi in quel guaio? Ha fatto tutto da sola o è
stato il caso cinico e baro.
Ricordiamo un altro film famoso. Una
borsa nera con
il malloppo di una rapina (Nightfall di
David Goodis) viene dimenticata accanto a un uomo svenuto per un'aggressione: quando
rinviene inizia l'incubo. da questo è stato tratto anche un film (in Italia Alibi
nella neve)
L'abilità dell'autore, quando c'è un misterioso aggressore, è nella scelta del tipo, del luogo e del tempo dell'inserimento
del breakdown: praticamente il suono della sveglia! Successivamente nel
palesare chi sia in carnefice. A volte nell'evidenziare capacità
insospettabili, risorse nascoste, della vittima.
Quasi sempre con la rana "fai da te" non è cosi, non c'è
risveglio e la punizione è tutta riservata all'incauto.
Questi, di solito, non fa niente per
schizzare fuori della pentola, spesso, addirittura, quando l'attacco di panico
è passato si dice, per rassicurarsi, "che non è poi così male"!
Gli
attacchi di panico (detti anche crisi d'ansia) nei romanzi e nei film sono generatori di suspense, ma sono anche censiti in psichiatria.
Si tratta di episodi di improvvisa ed intensa paura o di
una rapida escalation, dovuta a percezioni anche minimali, dell’ansia
normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali
palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento,
dolore al petto, nausea, vertigini, visione
pessimista, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.
In passato la metafora è stata usata per far capire a cosa andavano incontro alcune nazioni europee, tra cui l'Italia. Il bello (il brutto) è che gli attacchi di panico sono venuti dopo. Quando era tardi.
La casistica medica degli attacchi di panico li classifica
come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima
volta. Sono comunque un insegnamento. La paura di un nuovo attacco, sempre provata dal soggetto, è ricordata da un poeta latino (Ovidio?) che diceva: "Chi ha naufragato una volta teme anche le acque tranquille!". I Italia ancora gli attacchi di panico non sono arrivati, eppure ce ne sarebbe motivo, intanto la temperatura dell'acqua sale... andiamo verso una bollitura, ma accorgersene è faticoso, vuoi mettere quant'è più rilassante una bagno caldo?
Oppure il bacio di una fanciulla lo farà svegliare?
Oppure il bacio di una fanciulla lo farà svegliare?
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