Storia del giallo storico
Quando cambiano le armi per un delitto, ma non i moventi dell'assassino
(10)
XVII secolo
Il barocco sembra poco amato dai
giallisti eppure, soprattutto a Roma, intorno ai papi fiorivano delitti e
intrighi di potere.
Per non parlare di Parigi: non sarà che
D'Artagnan, o è stata Milady? (1625) hanno allontanato la concorrenza?
La coppia di scrittori Rita Monaldi e
Francesco Sorti ha iniziato la pubblicazione di una serie di romanzi dei quali
è protagonista l'abate Atto Melani, cantante, diplomatico e spia vissuto tra nella
seconda metà del XVII secolo.
Fanno parte della serie Imprimatur
(2002), Secretum (2005) e Veritas (2006), gli ultimi due non ancora pubblicati
da case editrici italiane.
Da segnalare Il marchio dell'inquisitore
di Marcello Simoni. Nella Roma del seicento, a pochi giorni dall'inizio del tredicesimo
giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra
aver ispirato l'omicidio di un membro della Congregazione dell'Indice. Viene
chiamato a investigare l'inquisitore foraneo Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della
curia capitolina ...
Simoni merita una breve nota di apprezzamento. Ci sono molti modi sbagliati
(usati soprattutto da autori stranieri che ambientano le loro storie in Italia)
di scrivere un giallo storico. Il più più abusato è trasferire una trama fatta
di delitti in un contesto antico ben descritto e quando l’autore è in
condizioni, anche sfruttare il movente del delitto per analizzare l’ordine dei
valori e le ombre di quell’epoca lontana. Un’altra via, la più colta, faticosa
e impegnativa, è cercare di far parlare e soprattutto pensare i personaggi di
fantasia come avrebbero parlato e pensato i loro veri concittadini di quella location
sita nel passato. In Il marchio dell’inquisitore (Stile
Libero Einaudi) Marcello Simoni, per dimostrare che è stato archeologo,
bibliotecario e storico prima di diventare scrittore appassionato, ha scelto la
seconda e più ardua via.
Voglio citare anche Il monastero delle ombre perdute
sempre di Marcello Simoni.
La premiata ditta Parigi&Sozzi ci propone
un giallo Complotto in riva d'arno contemporaneo con un'incursione nel seicento! A metà strada (riva o ripa?), insomma,
tra lo storico e l'attuale! E' un quesito che mi ero posto anche imn precedenza. Secondo me pende dalla parte dello storico... lo scopriremo a Pistoia.
(10 - segue)
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