mercoledì 21 agosto 2019

Miti gialli (01)


MITI
gialli ingialliti…
da smitizzare

La letteratura di genere giallo è densa di miti, veri e propri monumenti. Frutto, all’epoca, di sapienti campagne marketing (Uomini che odiano le donne), di passa parola esageratamente infatuati (Bar Lume), di ricadute dal successo alla TV (Montalbano) e al cinema (Charlie Chan) o per la superlativa recitazione di un interprete (Margaret Rutherford). Credo sia utile tirarli giù dal piedistallo, questi monumenti traballanti per le troppe pagine ingiallite dal tempo.

(Monumento di Montalbano a Porto Empedocle)

(Parte I)

Ellery Queen - gli esordi
Partiamo dal più mitizzato. Esageratamente sopravvalutato. Esageratamente amato, sembra, soprattutto dalle donne! 
Come ci fece notare Oreste Del Buono, il 1929 è un anno di grazia per la letteratura gialla. È l'anno in cui nascono Sam Spade e il commissario Maigret, ma è anche l’anno dell’esordio di Ellery Queen.
Sì è l'anno che vede salire alla ribalta della narrativa poliziesca una nuova firma destinata a una lunga, fortunata ed esagerata carriera: Ellery Queen.



Pseudonimo dietro il quale si sono nascosti per anni  due cugini   Manford Lepofsky e Daniel Nathan. Il debutto di Ellery è  in Roman Hat Mystery, che porta lo stesso nome del suo creatore.


Il plot in breve. Ellery ha un padre col quale spesso lavora, l'ispettore Richard Queen della Squadra Omicidi di New York, un poliziotto abile ed esperto, stimato da colleghi e superiori; è modesto, ma anche capace di imporsi; fiuta abitualmente tabacco e possiede una ricca collezione di tabacchiere antiche.
Ellery fa lo scrittore di romanzi gialli e il suo interesse per il crimine Io porta spesso a collaborare con l'ispettore in casi particolarmente difficili. A differenza del padre, piuttosto basso di statura, Ellery è alto, atletico, e non si direbbe un intellettuale, un bibliofilo: oltre a tutto (almeno nei libri, alla tv...) porta degli anacronistici occhiali a pince-nez che continuamente aggiusta, toglie, pulisce, rimette (Non in nTV!... per fortuna!). Forse è per questo insolito mix che viene considerato fascinoso dalle donne, e probabilmente è lui stesso che ha studiato questa immagine insolita e accattivante, anche se non lo ammetterebbe mai.
Ellery, che fin dagli esordi è stato definito l'erede di Sherlock Holmes (l'ennesimo, che palle!), ha una mente deduttiva ed analitica, ma, naturalmente, dotata di fantasia ed intuizione: non solo per risolvere brillantemente i casi criminali, ma anche per riuscire gradevole al pubblico.


Prima spinta al monumento: Ellery ha avuto successo perché è diventato un quiz radiofonico!
Vediamo di capire. Siamo, nel 1929, in piena crisi economica e il giallo classico che da sempre vuole essere rassicurante (il detective rimette ordine nel disordine creato dall’assassino) è all’apice. La crisi lo stabilizza in alto per altri tre anni, ma Sam Spade stava già salendo più in alto! Allora, per mantenersi in testa alle classifiche Ellery, astutamente, si affida alla Radio!







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