giovedì 26 marzo 2020

Casemaledette (6)


Case maledette
ovvero: "casa dolce casa!"

Parte VI

Grand Hotel Overlook
Finora abbiamo visitato, in Italia, magioni esistenti e reali, però con fantasmi molto fantastici. Se dovessimo andar in giro per il mondo le tappe sarebbero troppe: quindi subito alla meta! Concludiamo il tour e questa serie con un'icona, un paradigma, un simbolo: la madre (o il padre) di tutte le case maledette: Il Grand Overlook Hotel.


E' bene però dire subito che l'Overlook non esiste: è un immenso edificio immaginario, principale luogo della location del romanzo Shining di Stephen King (1977) e dell'omonimo film di Stanley Kubrick del 1980.

S'immagina collocato nel bel mezzo delle Montagne Rocciose del Colorado; l'albergo è presente anche nella versione televisiva del romanzo, e ad esso si fa spesso riferimento nel seguito del romanzo stesso, Doctor Sleep.



Come ambientazione per le terribili vicende della famiglia Torrance, King s'ispirò allo Stanley Hotel, situato nell'Estes Park in Colorado (vedi sopra). Lo scrittore vi soggiornò nel 1973, nella camera 217, dove iniziò a scrivere il romanzo.

King  descrive l'Overlook come un isolato luogo per la villeggiatura durante il periodo estivo. E' popolato da fantasmi e attività paranormali che si esaltano durante i mesi invernali di chiusura. Mal gli incoglie a Jack Torrance che assume il ruolo di custode nell'autunno del 1975: impazzisce a poco a poco e cerca  di sterminare la famiglia.
King narra che l'Overlook fosse stato costruito tra il 1907 e il 1909 da Robert Townley Watson, padre di due figli; uno dei suoi figli muore nella tenuta dell'albergo cadendo da cavallo, mentre sua moglie muore di influenza. Il padre vende la proprietà anche se in seguito viene assunto come custode assieme al figlio.

Lo Stanley Hotel, la reale location che ha ispirato lo scrittore, non si è lasciato scappare l'occasione: ha un suo "ghost tour" per amanti del sovrannaturale: nel 2006 il canale televisivo Syfy ha girato una puntata della serie Ghost Hunters.



La location principale per le riprese esterne del film capolavoro   di Kubrick fu invece il Timberline Lodge in Oregon (vedi le due foto sopra)  gli interni vennero, al contrario, ricostruiti in studio (Elstree Studios ad Hertfordshire, Londra), basandosi su quelli reali dell'Ahwahnee Hotel, nel Parco nazionale di Yosemite in California. Non sono d'accordo, nel 2008 ho soggiornato in un Hotel a San Francisco in Van Ness Avenue.

Per la verità ero lì per i luoghi di Vertigo (La donna che visse due volte), ma quando sono salito per prendere possesso della mia camera nel corridoio (identico a quello del film, con uguale colore delle apreti e moquetterossa e arancio... da paura!) mi sono sentito gelare.


Temevo di fare un brutto doppio incontro!
Kubrick in parte lo confessa:
«Volevo che l'hotel apparisse autentico, anziché simile a quegli hotel tradizionalmente spettrali che si vedono al cinema. Credevo che la sistemazione labirintica, e le grandi stanze dell'hotel avrebbero da sole fornito un'atmosfera abbastanza paurosa... »

Numerosi i cambiamenti e gli adattamenti di Kubrick rispetto al libro, tra questi il numero di camera della celebre "Redrum", che passa dal 217 al 237 (inesistente), sembra su insistenza della direzione del Timberline, preoccupata dell'immagine negativa e spaventosa della camera sui futuri clienti.

Infine il labirinto maledetto, un luogo di fantasia diventato oggetto di culto: modellini in scala si vendono anche oggi e ci sono alcune ricostruzioni (costruzioni invero!).


E' il giustiziere (complice il ghiaccio!) che, durante la tormenta sistema la situazione e riporta l'ordine!

FINE

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