sabato 9 gennaio 2021

Il Gufo giallo 136

 





Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

 

Se muoio prima di svegliarmi

Sherwood King

Polillo Editore





Giudizio n.  132

Non era un marinaio e non era su uno yacth!

Ispirandosi a questo romanzo del 1938, Orson Welles diresse nel 1946 il celeberrimo film La signora di Shanghai, interpretato da Rita Hayworth e dallo stesso regista nel ruolo del narratore.

E' questo e solo questo il motivo per cui l'ho letto fino all'ultima pagina. Ora che l'ho fatto posso dire che il film è non solo un capolavoro del noir, ma anche un capolavoro di sceneggiatura. Un esempio di come da un brutto romanzo si possa trarre un bel film!

 


Orson Welles (gli riusciva spesso) spiazzò pubblico e critica con una storia ricca di molte astute ambiguità e colpi di scena molto teatrali. Riuscì anche a convincere la rossa esplosiva Rita (sua moglie) a tagliarsi i meravigliosi capelli fluenti e farsi bionda.  Una dark lady bionda algida e spietata: la bollente Gilda era un lontano ricordo!

Chi legge il romanzo dopo aver visto il film (come me) resterà, a causa delle sue legittime attese, spiazzato dai tentativi di svolte ardite nell’intreccio di questo piccolo romanzo di nicchia della letteratura noir. L'autore che (appropiandosi anche del nome di Chandler: Raymomd) si firma "Re della foresta di Robin Hood" tenta di scrivere in uno stile immediato e asciutto (like hard boiled), come sciaguratamente lo lodò la rivista Time, la storia, ma suona stonato e velleitario: un pappagallo suonato.  

Il narratore è Laurence Planter, un giovane e aitante ex marinaio che viene ingaggiato come autista (nel film come skipper!) da un grosso avvocato di New York sposato a una donna bellissima. Un giorno, il socio dell’avvocato gli fa una curiosa e ardita proposta, e Laurence, pur sentendo puzza di bruciato, è tentato dalla prospettiva di una vita migliore: con soli 5.000 $?!. Per un pugno di dollari!

Quando si rende conto di essere capitato in un nido di vipere in cui è impossibile distinguere gli amici dai nemici, è già in trappola, una trappola raffinatissima che lui stesso ha inconsapevolmente contribuito a costruire, e sul suo capo pende un’accusa di omicidio. Lo attende la pena di morte se non riuscirà a dimostrare la propria innocenza.

I capitoli sul processo (Perry Mason si è rivoltato nella tomba!) sono involontariamente ridicoli!

Naturalmente nel romanzo non c'è la stupenda scena degli specchi presente nel film!

 

 


 

Morale della favola: se avete visto il film, rivedete il film! Se non avete visto il film: vedete il film! Non leggete questo romanzo... tempo perso, a meno che, come me, non siate in preda di un'ossessione compulsiva per la recensione!

 

Voto **/5

 

 
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