venerdì 15 ottobre 2021

Detective, dove? (I)


Repertorio geografico degli investigatori italiani

 

Quasi ogni città (anche piccola) ne ha uno, sicuramente ogni regione, perché l'elemento più importante di un giallo è la location e l'Italia tutta è "provincia"!

Attenzione, dopo i tragici anni del Mostro di Firenze, sono in continua crescita: questo è un elenco in progress!

 


Parte I

 

Un ingrediente fondamentale dei gialli - probabilmente più dell’eroe, sicuramente più della trama - è la location, il luogo in cui sono ambientati, la scena del delitto! 

Se ci riflettete un po' ogni investigatore   si identifica con il posto in cui vive: Miss Marple con St Mary Mead, Sherlock Holmes con Londra (221B Baker Street), Maigret, ma solo in parte, con Parigi (Quai des Orfèvres, Brasserie Dauphine) il resto la Provincia francese: Vichy, Concarneau, La Rochelle... etc!  Philip Marlowe con Los Angeles (#615 Cahuenga Buiding, Hollywood Boulevard), Pepe Carvalho con Barcellona (calle Perecamps), Fabio Montale con Marsiglia (sobborgo di Les Goudes). Può accadere che l'autore sia nativo della location (De Giovanni e Camilleri), ma anche che un pugliese come Carrisi, dopo aver scelto l'estero, adotti roma come anbientazione.

In Italia, unico Paese al mondo dove i gialli vestono di giallo  (il nome deriva dalla collana I libri Gialli,  pubblicata da Mondadori dal 1929)  la territorialità è ancora più forte. Da noi abitano centinaia di investigatori letterari, uno in quasi ogni città o regione, non perché la vocazione localistica sia più forte che altrove, ma perché l'Italia è ancora quella dei comuni: una grande provincia!

All'estero, nel secolo scorso, di solito eravamo in grandi città: il giallo nasceva con la metropoli ed è possibile che la città - e la paura che provocava - fosse il vero mistero che veniva indagato. Ora, sia all'estero che in Italia, c'è prevalenza di cittadine di provincia. L’indagine è lo schema grazie al quale l’eroe può attraversare il lato violento dei luoghi in cui vive chi legge. Quando - e capita sempre più spesso - sono ambientati in una provincia del sud, lo stile vira quasi sempre su toni più comici e satirici, e l’indagine si confonde con il pettegolezzo. Se invece siamo al nord i toni sono molto cupi e la stagione è quella del buio.

Quello che propongo (non è una novità) è un tentativo incompiuto di tracciare un atlante degli investigatori italiani, divisi per località in ordine alfabetico. È probabile che qualche investigatore importante sia stato dimenticato, altri nascenti non li ho ancora censiti: il mio ufficio anagrafe è lento! Siccome è successo mi scuso in anticipo con gli studiosi della materia, con gli autori dei libri e, naturalmente e con gli investigatori in questione.

 


AOSTA

Vicequestore (non commissario!)  Rocco Schiavone

 


Autore: Antonio Manzini - Primo romanzo: Pista nera (Sellerio, 2013) - Periodo: dal 2013  


Rocco Schiavone è un romano de Roma, di Trastevere per la precisione. Per motivi disciplinari lo hanno trasferito (esiliato) ad Aosta, che lui detesta, come detesta il freddo, la neve e le montagne, perché non sa ancora che in realtà la ama e che «piano piano lo capirà». Sarà, dopo dieci romanzi, e tante riflessioni seduto sui ruderi romani, non sembra averlo ancora capito.

La fiction televisiva funziona, anche se la Rai influisce sciaguratamente (anche sui romanzi) sul prolungarsi della trama concatenata, ma  Giallini (bravissimo e convincente) , l'interprete, le fa perdonare ogni colpa.  



BARI

Avvocato Guido Guerrieri

 


Autore: Gianrico Carofiglio Primo libro: Testimone inconsapevole (Sellerio, 2002) - Periodo: dal 2002  

 

L’avvocato Guerrieri non è sposato, può permettersi (anche se a volte gli nuoce) d'innamorarsi   con una certa facilità.  Gira di notte in bicicletta per Bari, mangia alla Taverna Vecchia del Maltese, beve all’Osteria del Caffelatte, capita in un locale gay, il Chelsea Hotel n. 2, passa davanti al Teatro Margherita, cammina alla Muraglia, tra la Città vecchia e il mare, bazzica via Putignani - dove Carofiglio abitava da bambino - e si allena in una palestra nel quartiere Libertà parlando con il suo sacco da pugile. A volte gli capita di allontanarsi, come quando va a Roma in Cassazione, o più semplicemente in periferia, nel quartiere Japigia.

Due i film (con Emilo Solfrizzi), passati come meteore, anzi meteoriti!

Lolita Lobosco


 

Autore: Gabriella Genisi. Primo libro: La circonferenza delle arance (Sonzogno, 2010).

 


Lolita Lobosco  è originaria di Mola di Bari, ha studiato al liceo classico e poi all'università, nella Facoltà di Giurisprudenza. Tifa Bari (vedi macchinetta fantozziana) e porta sul davanti, con orgoglio, due arance che sembrano meloni. Nella copertina, chissà perchè, è evidenziato il lato B.

Va bene così! Parliamo infatti di  un'attraente donna attorno ai quarant'anni con una passione per le scarpe Louboutin. È l'omologo femminile del Commissario Montalbano, a cui la scrittrice rivela (con furbesca ammiccante confessione) di essersi ispirata (e che, cosa veramente sciagurata, no ridicola, telefonicamente "compare" in alcuni romanzi). Non ci ha deliziato una fiction televisiva involontariamente ridicola, lontana mille miglia da Vigata!

 

 

(Parte I - segue)

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