giovedì 6 febbraio 2025

Il congiuntivo dei detective (II)


AI NUOVI POLITICI NON PIACE IL GIALLO CLASSICO

Parte II

 

Il detective del giallo classico, per essere "speciale", doveva avere una solida cultura. Sherlock Holmes era addirittura uno scienziato dilettante, Nero Wolfe, tra un’orchidea e l’altra, leggeva molto e così via.

 


Philip Marlowe invece non era un bravo studente:  aveva studiato un paio di anni al college da dove è stato espulso per motivi mai confessati, poi aveva fatto la gavetta da investigatore presso un’agenzia di assicurazione e all’Ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles. Licenziato dall’Ufficio del procuratore per insubordinazione (o stando alle parole dello stesso Marlowe perché "rispondo male ai superiori"), non poteva certo destreggiarsi col congiuntivo: è sostanzialmente un cinico uomo d’azione, dotato di una buona dose di fortuna.   

Una forma futura del congiuntivo manca in italiano, come del resto nella maggior parte delle lingue, sicché al suo posto viene usato l'indicativo futuro o il congiuntivo presente. Un aneddoto, come esempio, per capire.

Nel mio paese, negli anni ’60,  c’era un distributore quasi in centro (Piazza del Cassero), gestito da un immigrato dal sud che poi divenne barista e successivamente tabaccaio. Neopatentato andai a mettere benzina… lui, mosso dal suo talento commerciale mi disse: “Se mettesse l’antigelo, partisse meglio!”. Tradotto in valdarnese: “Se vu, vu metti l’antigelo, partirebbi meglio” Il parroco della mia parrocchia, che mi dava ripetizioni di latino, così lo tradusse: “Se tu mettessi l’antigelo, partiresti meglio!

Ma riprendiamo il discorso con Hercule Poirot.

 

Normalmente questo modo occorre nella frase o proposizione subordinata, introdotta negli esempi seguenti dalla congiunzione che:

"Spero che voi veniate presto!". (Al commissario di Scotland Yard)

Oppure Sherlock Holmes:

 

 

"Sono contento, caro amico,  che voi siate venuto". (A Watson)

Sembra (Nomina sunt consequentia rerum! Affermazione del mio parroco) che il congiuntivo debba il suo nome alla presenza abbastanza costante di una congiunzione. Nelle due frasi appena citate il congiuntivo indica rispettivamente un fatto solo auspicabile (veniate) ed uno reale, ma visto in maniera personale (siate).

Se passiamo a Maigret, si trovano delle  subordinate concessive: il congiuntivo indica una condizione irrilevante:

"Non la arresto, sebbene lei stia sbagliando da troppo tempo!".

Credo che a questo punto sia chiaro che i criteri di scelta tra l'indicativo e il congiuntivo non siano alla portata di tutti! Cambiano a seconda del contesto e del registro. Per oggi terminiamo qui (la materia non è di facile comprensione) ma nel seguito si riporterà, a dimostrazione che è un pilastro del metodo d’indagine classico (Ipotetico – deduttivo), una casistica essenziale delle varie occorrenze del congiuntivo, il cui uso può essere, di volta in volta, obbligatorio o facoltativo.

 (Parte II – segue)

(Ritorna alla Parte I)

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