Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n.
11recensioni di romanzi gialli
Il senso di Smilla per la neve
Peter Hoeg
Arnoldo Mondadori
Il tempo ha sciolto un po' la neve...
Confesso che, quando lo lessi, sono anni ormai, m’entusiasmai così tanto che persi una notte di sonno. Sì, non andai a dormire per finirlo, ma era una notte speciale, intrigante: fuori nevicava! Poi lo misi nello scaffale più alto. L'ho ripreso in mano solo due mesi fa per poterne parlare con un amico, sedicente giallista, che lo stava leggendo su mio consiglio (no ordine, meglio dirlo subito!).
Non l'ho riletto tutto, ma gran
parte sì. L’inizio, più da noir che da giallo classico, resta folgorante
d’angoscia, di consapevole solitudine e di buio incombente. Il personaggio di
Smilla, una diversa coi ricordi d’infanzia rimasti congelati sulla banchisa e
un padre che non merita, è un’icona che non si può dimenticare. Dura e
determinata: intelligenza fredda, ma sensibile al dolore dei bambini. La pietas per un bambino la spinge a
indagare e leggendo la neve, abduce cose terribili.
All'inizio si tratta di neve sui tetti, sulle strade, sulla pelle, come può succedere al nord. Nel finale, abbacinante, c'è solo neve e ghiaccio. Tutto è bianco e coi micidiali bacarozzi artici è ancora originale ed oggi, con la suina, l'aviari e altre porcherie in in atto, inquietante il giusto. Nel mezzo la trama scricchiola qua e la, qualche passaggio risulta o lento o brusco. I dialoghi non aiutano: hanno perso mordente. E' vero, il tempo l'ha un po' messo a nudo (o forse il film – brutto e sciatto - l'ha banalizzato); come quando la neve comincia a cedere spazi alla terra che da sotto la consuma, di più nelle zone scure, o in quelle al sole... resta comunque un libro bello, un giallo classico, con toni da noir dolente.
Il film che ne seguì, pur con un cast eccellente, non riuscì.
Totale: ***1/2/5
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