Film
n. 8
Testimone d’accusa (Witness for the prosecution)
di Billy Wilder
con Tyrone Power, Marlene Dietrich, Charles Laughton, Elsa Lanchester
La ricetta è esplosiva: Billy più Agatha! L’effetto si vede: il
soggetto della Christie dato in mano al maestro Wilder si vitalizza, esce dagli
schemi e produce effetti esaltanti. Se poi ci metti un Laughton in forma e stato di grazia; be’, allora è tutto
da godere.
Vorrei evitare qualsiasi classificazione, ma
più che un legal thriller sembra un noir e (aspetto decisamente originale) il
personaggio coinvolto e messo di mezzo dalla dark lady non è certo il “povero”
Leonard (un Power perfettamente straniato per nove quinti del film), bensì
l’avvocato Robards, coinvolto in situazioni che alla fine arrivano a toccare il
melò: la verità rivelata è melodrammatica? Povero avvocato: tornato al lavoro
dopo lunga malattia cardiaca è facile preda dell’entusiasmo, dei colpi di
scena, dell’agone professionale. Questo lo farà cadere in vari errori.
Non è tutta colpa sua: il film è un’ode
all’ambiguità. Nessuno è ciò che sembra, tutti (non solo l’assassino) dicono il
falso o recitano una parte; persino l’avvocato fa finta di star bene mentendo a
se stesso e fuma di nascosto all’inflessibile infermiera. La suspense nasce
dall’inquieta volontà di Robards (che la trasmette, trascinandolo nel vortice,
allo spettatore) di ricercare la verità a ogni costo. Il risultato, alla fine,
non lo lascerà certo soddisfatto.
I duetti tra Robarts e l’infermiera sono una
delizia (forse perché nella realtà era proprio la moglie di Laughton).
Stella del film è Marlene, forse alla sua
migliore interpretazione: personaggio ambiguo, ingannevole e ingannato, ma
anche maschera vivente. Le sue menzogne sono antologiche. Si veda sotto il suo volto di sfinge!
La regina Agatha (anche se non tutto il
merito è suo) ne esce trionfante. “Incredibile!”,
viene da dire “Le togli Poirot e miss
Marple e lei ti confeziona questo meccanismo perfetto”. Grande Billy!
I toni cupi del bianco e nero sono perfetti
per aumentare la tensione. Tempi ad orologeria. Colpi di scena come fendenti di
rasoio. Un capolavoro, da rivedere più volte, con insaziabile curiosità.
E' il DVD più consumato che ho in casa! Marlene in una scena (alla stazione) ripete il personaggio de L'infernale Quinlan, ma tutti )anche lei) sono stupendi. Grande giallo!
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