Film
n. 10
La finestra sul cortile
(Rear Window)
di Alfred Hitchcock
con James Stewart, Grace Kelly, Raymond Burr, Telma Ritter
Uno dei film più discussi,
visionati, amati, dibattuti in cineforum (credo che anche Fantozzi lo ami),
analizzati e sottoposti a interpretazione cognitiva, psicoanalitica,
introspettiva e … non è finita! Se si scrive che “è il film dell’indiscrezione,
dell’intimità violata e sorpresa nel suo aspetto più ignobile ecc … ecc …” mi
viene da chiedermi perché questi signori non si sono limitati a guardare questo
film stupendo; armonioso, ottimamente costruito, con perfetti meccanismi ad
orologeria sovrapposti.
Sì, perché soprattutto ci si diverte. Auguro a questi iperanalizzatori di rompersi una gamba e di provare a passare il tempo senza una finestra che da sul cortile. Una prova durissima, ve lo assicuro. E allora perché meravigliarsi se il fotoreporter si mette a osservare i vicini? Qui lo si vede spiare la procace ballerina...
Sì, perché soprattutto ci si diverte. Auguro a questi iperanalizzatori di rompersi una gamba e di provare a passare il tempo senza una finestra che da sul cortile. Una prova durissima, ve lo assicuro. E allora perché meravigliarsi se il fotoreporter si mette a osservare i vicini? Qui lo si vede spiare la procace ballerina...
L'immagine è, a dir poco geniale: si vede la ragazza riflessa sulla lente del teleobbiettivo! Emotivamente coinvolgente
costruisce la suspense in modo perfetto. C'è un intrigante gioco sullo spiare le finestre aperte davanti a quella del titolo! Il regista si è ispirato a piene mani ai lavori del pittore Edward Hopper, potete controllare sul link!
E poi, che chicca: Perry Mason è l’assassino! Come dire: finalmente un giallo che scopre il delitto del maggiordomo! Raymond Burr ancora era lontano dalle aule di giustizia: per sbarcare il lunario si dovette adattare a fare a pezzi una moglie ingombrante … per poterla ficcare in valigia!
Nei tribunali, da avvocato, ci arriverà solo tre anni dopo, credo grazie a questo film che lo rese conosciuto e lo mostrò professionalmente capace.
E poi, che chicca: Perry Mason è l’assassino! Come dire: finalmente un giallo che scopre il delitto del maggiordomo! Raymond Burr ancora era lontano dalle aule di giustizia: per sbarcare il lunario si dovette adattare a fare a pezzi una moglie ingombrante … per poterla ficcare in valigia!
Nei tribunali, da avvocato, ci arriverà solo tre anni dopo, credo grazie a questo film che lo rese conosciuto e lo mostrò professionalmente capace.
L’eterea Grace forse ancora
non sapeva di diventare principessa, ma certo stava lavorando sodo per
diventarlo: eterea pur fisicamente (sessualmente parlando) presente, elegante,
raffinata, ammiccante, intelligente: una principessa appunto. Un anno dopo sul
set di Caccia al ladro avrebbe
conosciuto il suo principe azzurro.
Lo sguardo smaliziato e
curioso di Telma Ritter è il nostro: credo che sia la governante il personaggio
in cui lo spettatore si immedesima. Perfetta.
Infine James, il grande
Stewart alla sua prova più convincente. Quattro anni dopo in Vertigo, perde sicurezza e ironia, forse
perché cade per la seconda volta sul selciato.
Un film da guardare (anche a
rischio di sembrare troppo curiosi) e da gustare come una bottiglia di vinsanto
ben stagionato. Vi darà emozioni e nessun retrogusto amaro: solo lo stimolo per
un altro sorso.
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