giovedì 22 dicembre 2011

Lanterna gialla (19)

Film n. 19



La donna che visse due volte (Vertigo) 
di Alfred Hitchcock 
con James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore



Il poliziotto John Ferguson (James Stewart), Scottie per gli amici, soffre di vertigini dopo un tragico inseguimento sui tetti di San Francisco. 


Ha rischiato di precipitare nel vuoto; aggrappato a una grondaia, che sotto il suo peso stava per collassare ha visto un suo collega perdere la vita cadendo nel tentativo di salvarlo. Dimessosi dalla polizia, viene ingaggiato da un suo ex-compagno di college, Gavin Elster (Tom Helmore), ora grosso impresario edile, per sorvegliare la moglie Madeleine (Kim Novak), soggetta a strani comportamenti … il resto meglio lo scopriate vedendo o rivedendo questo stupendo film.

Più che un giallo (comunque splendido) è un viaggio lancinante nella parte scura della psiche. Una vertigine (e anche una dark lady dalla sottile ambiguità) la fanno emergere creando in Scottie uno stato quasi catatonico. Il dubbio è respinto dalla passione, nonostante ci sia in lui la consapevolezza d’esser tradito dalla razionalità. Il nodo non è smascherare un omicidio, ma capire com’è potuto accadere che l’innamoramento abbia potuto accecare il raziocinio del poliziotto. 

La concezione della vita secondo Hitchcock viene compiutamente illustrata: Scottie passa, necessariamente, due volte attraverso le tenebre e non è detto che alla fine riesca (nonostante l’assistenza della cara amica pittrice) a rivedere la luce.
Stewart, stralunato, volutamente più lento (l’avevamo visto agile e scattante all’inizio) e dinoccolato si muove per le strade luminose di San Francisco come un fantasma a caccia di uno spettro. La Novak è assolutamente perfetta. La sua ambiguità (fa da specchio a se stessa) è intrigante e angosciante: una fonte di suspense.



Molte le scene che si sono impresse nella memoria degli spettatori. Io preferisco le visite al museo davanti al ritratto di Carlotta Valdés: qui la vediamo davanti al suo "doppio" del passato. Ma mi piace anche ricordare il salvataggio dalle acque sotto il Golden Gate in cui ricorre la suggestione onirica di Edward Hopper


Infine l’ultima sul campanile della missione dove il sogno s'infrange sulla dura realtà. Un capolavoro.
Voto *****/5
(Film a seguire) 

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