Film
n. 20
L’infernale Quinlan (Touch
of Evil)
di Orson Welles
con Orson Welles,
Charlton Heston, Janet Leigh, Marlen Dietrich
Uno degli incipit più famosi (e istruttivi) della storia del cinema: un
piano sequenza di tre minuti e venti secondi, quasi un record ancora (Sergio
Leone a parte). La cinepresa segue un’automobile sulla quale è stata messa una
bomba … il titolo del film quasi non interessa, è lì da una parte, poi se mai se ne parla!
Facile, direte voi, è tratto dal romanzo Contro tutti (Badge of
Evil) di Whit Masterson. No, ci vuole il genio di Welles per un inizio
così.: questa è suspense, di quella vera. L’angoscia e l’inquietudine pervadono
tutto il film.
In viaggio di nozze in California con la moglie americana (Leigh), Vargas
(Heston), funzionario messicano della Commissione panamericana antidroga, si
scontra con il capitano Hank Quinlan (Welles), ottimo poliziotto dall'etica
dubbia perché si considera al di sopra della legge.
Da lui completamente riscritto in meno di un mese, Welles, dal romanzo, ha tratto un capolavoro, componendo un memorabile ritratto di “uno sporco poliziotto, ma, a modo suo, un grand'uomo”: personaggio di tragica statura shakespeariana nel contesto di una miserabile cittadina di frontiera.
Straordinario film bianco e nero con focali corte, inquadrature insolite, piani-sequenza vertiginosi tra cui quello celeberrimo d'apertura. Stile eccelso: virtuosismo di scrittura, invenzioni e galleria di personaggi tra cui spicca chiromante della Dietrich: i personaggi vi contano più dell'azione, l'atmosfera più dei personaggi.
Ma non possimo dimenticare Marlen, anche se nel poster il suo nome ha caratteri modesti: il suo personaggio è una rielaborazione di quello di Testimone d'accusa!
Come avevo premesso qui la suspense è al massimo dei livelli: Per generala, si usano i mezzi tecnici, i dialoghi i personaggi, il detto e non detto, l’ambiguità di Quinlan: un diabolico gigante. Ma il mercato è sordo e idiota: la Universal tolse di mano al regista il film in postproduzione, tagliò una ventina di minuti, riducendolo alla durata di 95, fece girare nuove scene, modificò il 1° montaggio.
Negli anni '90 il produttore Rick Schmidlin, ammiratore di Welles, decise di restaurarlo, ripristinandolo nella sua forma originaria. Il restauro, terminato nel 1998, fu fatto a cura di Walter Murch. Grazie alla Sacher, la nuova edizione è stata distribuita sul mercato italiano in versione originale con i sottotitoli.
Da lui completamente riscritto in meno di un mese, Welles, dal romanzo, ha tratto un capolavoro, componendo un memorabile ritratto di “uno sporco poliziotto, ma, a modo suo, un grand'uomo”: personaggio di tragica statura shakespeariana nel contesto di una miserabile cittadina di frontiera.
Straordinario film bianco e nero con focali corte, inquadrature insolite, piani-sequenza vertiginosi tra cui quello celeberrimo d'apertura. Stile eccelso: virtuosismo di scrittura, invenzioni e galleria di personaggi tra cui spicca chiromante della Dietrich: i personaggi vi contano più dell'azione, l'atmosfera più dei personaggi.
Ma non possimo dimenticare Marlen, anche se nel poster il suo nome ha caratteri modesti: il suo personaggio è una rielaborazione di quello di Testimone d'accusa!
Come avevo premesso qui la suspense è al massimo dei livelli: Per generala, si usano i mezzi tecnici, i dialoghi i personaggi, il detto e non detto, l’ambiguità di Quinlan: un diabolico gigante. Ma il mercato è sordo e idiota: la Universal tolse di mano al regista il film in postproduzione, tagliò una ventina di minuti, riducendolo alla durata di 95, fece girare nuove scene, modificò il 1° montaggio.
Negli anni '90 il produttore Rick Schmidlin, ammiratore di Welles, decise di restaurarlo, ripristinandolo nella sua forma originaria. Il restauro, terminato nel 1998, fu fatto a cura di Walter Murch. Grazie alla Sacher, la nuova edizione è stata distribuita sul mercato italiano in versione originale con i sottotitoli.
Voto *****/5
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