n. 5
Vincenzo Biagini
(figlio di
Elena Torre)
Biografia essenziale
Nasce
a Viareggio. Vanitoso com’è, non ama dire quando; frequenta l’asilo e le
elementari in un istituto di suore e subito fa parlare di sé. In un lontano febbraio infatti veste la
statua della Madonna da Burlamacco … frequenta il liceo scientifico, l’unico a
organizzare la mascherata per carnevale. Dopo le superiori, parte militare. Al
suo ritorno entra in polizia. Dopo una lunga permanenza nella capitale lavora
insieme all’amico e collega Gerico sotto copertura permettendo arresti
eccellenti nel traffico di armi. Rimane a Roma per un altro lustro poi dopo
un’importante inchiesta lui e Gerico vengono trasferiti in Toscana. Gerico a Prato, Biagini a
Viareggio.
Carattere e psicologia
Linguaggio
colorito, anfibi, una spessa cintura di pelle; pistola nella fondina ascellare ed una di
scorta alla caviglia. Accessori irrinunciabili: capiente marsupio, macchina
fotografica digitale, un pacchetto di sigarette e lo zippo. Equilibrio tra vizi
e virtù; mangia in modo frugale, non disdegna la cucina tipica di osterie o
taverne. Riesce sempre a trovare il lato comico delle situazioni; quando è nei
guai fino al collo ricorre al suo innato istinto di sopravvivenza. Persona che
in una compagnia non dovrebbe mai mancare; inconsciamente forse lo sa: si fa
desiderare e accumula ritardi storici. S’è
creato così il mito del “distratto”. Single convinto, forse coatto: vedendo il
suo appartamento in perenne disordine, c’è da domandarsi quale donna potrebbe
abitarci. Le donne a Biagini non mancano e, benché non ne faccia vanto, è un
uomo molto corteggiato sia da giovani avvenenti che da signore in vista. Crede
nell'amicizia più che nell'amore ed è sempre pronto a combattere in nome di un
ideale.
Abilità
Sa
di avere molti difetti, ma non cerca di sembrare migliore o diverso da com'è. All’inizio amava
restare solo sul luogo di un delitto, a respirarne l’aria (in realtà ci fuma!)
e osservarne ogni dettaglio (Racconto L’arco ogivale):
così è nata la fama di “sensitivo”. Un’aura di mistero che, sbeffeggiata dalla
concorrenza (Carabinieri), rappresenta un atout
con le fanciulle. In realtà raccoglie una gran massa di dati: registra nella
sua memoria e fotografa con la digitale la scena del crimine: dopo un po’
passerà all’analisi. Negli ultimi tempi (Romanzo E3 - Romano editore) ha cambiato molto, s’è fatto più dinamico, forse perché
si lascia trascinare fuori dalla Versilia dal collega d’avventure, il carabiniere
Puccinelli.
Metodo.
Intuitivo/deduttivo.
A freddo, in ufficio, controlla il materiale raccolto e usa le sue impressioni
come cartina di tornasole. Dal mare delle informazioni e delle immagini un
particolare apparirà più nitido degli altri: da lì parte per impostare le
indagini.
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