Un
mestiere difficile
Sembra
facile …
fare il detective nel
Rinascimento!
Parte
II
Terza
domanda: quando riemergono le superstizioni o le paure del
medioevo, Bertuccio come reagisce?
Queste reazioni, allora, si
manifestavano soprattutto davanti alla morte. L’uomo medioevale aveva il
terrore della morte improvvisa, temeva di non farsi trovare preparato davanti a
Dio. I delitti che racconto appaiono
misteriosi e particolarmente efferati. La gente non capisce e vive il dramma
della vittima. Subito affiorano le superstizioni: forze diaboliche, la magia
nera, i sabba … C’è chi ci crede ancor oggi, figuriamoci allora, in un paese
immerso nel contado di Firenze; città allora “lontana” 50 chilometri: più di
dodici ore a piedi.
Bertuccio no, Lui forgia spade,
trasforma la materia in acciaio. anche se è sfiorato dal dubbio (è pur sempre
uomo del suo tempo) cerca una “ragione” alle cose.
S’informa, chiede, approfondisce;
in altre parole indaga. Dove non può arrivare da solo mette in gioco gli amici.
Lo speziale (con la sorella, un po’ strega) e il cerusico rappresentano la sua "sezione
scientifica”, ma ci sono anche dei personaggi famosi, di passaggio, che danno una mano
utilizzando le loro competenze specifiche.
Quarta
domanda: questi personaggi famosi, storici, come si pongono
nelle storie?
Cerco sempre, pur lavorando di fantasia, di raccontare storie “possibili”.
Montevarchi era terra di confine, di mercati e di passaggio. Da lì, venendo da
Firenze, si andava a Roma. Oppure venendo dal sud si raggiungeva Firenze. In
quel periodo Luca Pacioli, insigne
matematico, passò da Montevarchi per andare a Milano ad insegnare
all’Università. Michelangelo passò (cercava di sfuggire alle fissazioni di Piero
dei Medici) per andare a Roma. Marsilio
Ficino aveva casa a
Figline Valdarno; negli ultimi anni della sua vita (anche lui non amava Piero)
lasciata Careggi, vi si ritirò. Non vado oltre, ce ne sono altri, ma non vorrei
anticipare troppo.
Questi personaggi si pongono gregari a Bertuccio. Non tutti volentieri,
ma la forza del metodo di Bertuccio prima o poi li trascina. Il loro contributo
è sempre decisivo, anche se il ragionamento induttivo (dovrei dire l’abduzione,
ma ancora non era stata inventata!) è tutto del nostro giovane fabbro.
(2-segue)
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