Film
n. 27
Neve
rossa (On Dangerous Ground)
di Nicholas Ray
con Ida Lupino, Robert Ryan, Ward Bond, Charles Kemper
Un poliziotto della Mobile di New York, Jim
Wilson (Ryan), incarognito dalla routine, è giudicato troppo violento; viene
inviato per punizione a indagare su una ragazzina uccisa in un paesino di
montagna. S'innamora della dolce sorella cieca dell'assassino, uno squilibrato
irresponsabile. Due parti e due atmosfere completamente diverse, opposte. Si
passa dal nero notturno metropolitano di New York, al bianco innevato dello
sperduto villaggio montano. Una breve telefonata segna il passaggio da un mondo
all’altro: inquadratura con lenta evanescenza sul volto indecifrabile del
protagonista, sembra perplesso, quasi non crede al cambiamento.
Nella scena successiva un’auto nera (come N.Y.)
procede su una strada coperta di neve candida (il nuovo pericoloso scenario in bianco e nero: la neve e le ombre delle colline).
Si crea così attesa (la suspense) per ciò che accadrà. Quando il panorama si allarga
su vasti scenari di colline e montagne innevate si capisce che è l’inizio di
una conversione emotiva. Il protagonista la vive come una fuga dal mondo alienante
che lo stava guastando; un fuga sofferta, non liberatoria. Il luogo non è urbano ma è molto pericoloso!
Anche la nuova indagine, dato il rapporto d’amore con la donna cieca, è parecchio sofferta.
Anche la nuova indagine, dato il rapporto d’amore con la donna cieca, è parecchio sofferta.
Il tema centrale è tipico del regista: la
violenza dentro noi tutti, e l'influenza dell'ambiente e della famiglia sul
carattere. A New York il male legato al business, in montagna il male ancestrale,
ferino e istintivo. Imprevedibile e quindi ancor più pericoloso. Il film risulta
un po' schematico (Anche Nicholas Ray lo considerò riuscito a metà), ma il
sobrio lirismo dello stile e la forza dell'interpretazione (Ryan specialmente)
sono coinvolgenti.
La suspense è tutta psicologica. Il bianconero è usato con maestria per creare atmosfera. Non prevale la neve, ci sono molte ombre scure tra le colline. Un film poco conosciuto. Io lo considero uno dei migliori noir d'ambientazione extraurbana.
La suspense è tutta psicologica. Il bianconero è usato con maestria per creare atmosfera. Non prevale la neve, ci sono molte ombre scure tra le colline. Un film poco conosciuto. Io lo considero uno dei migliori noir d'ambientazione extraurbana.
Voto
***1/2/5
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