“UNA TELEFONATA
TI ALLUNGA LA VITA”
... ma potrebbe anche no!
TI ALLUNGA LA VITA”
... ma potrebbe anche no!
Uno spot pubblicitario molto riuscito e soprattutto seriale (rinnovava, dopo
anni, lo spirito di Carosello) di
qualche anno fa, ruotava intorno alla battuta secondo cui "una telefonata ti allunga la vita". Un condannato (Massimo
Lopez, perfetta faccia da schiaffi) alla fucilazione, anziché una sigaretta,
chiede un’ultima telefonata e non la fa più finita. Alla fine lo spot era
diventato un tormentone, per lo spettatore che aveva cominciato a parteggiare
per il rigido (nei gesti) e stizzoso tenente Champignon della Legione Straniera,
vessato dalle continue richieste di “servizi” da parte del condannato.
Fin qui solo simpatici ricordi. Ma riflettendo si scopre che lo spot è
coevo (anno più, anno meno) dei film che recensirò tra qualche giorno. Una mia
piccola fissazione personale. Voglio riflettere sull’uso del telefono come oggetto, o
situazione, per creare la suspense. La cornetta soprattutto polarizza l’attenzione
dello spettatore, cercherò di spiegare perché. Vedremo come le situazioni dei
film non siano altrettanto “gioiose” di quelle che si possono vivere in un
fortino del Sahara!
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