Film
n. 38
La notte dei generali (The Night of
the Generals )
di Anatole Litvak
con Peter O’Toole, Omar Sharif, Tom
Courtenay, Philippe Noiret
Varsavia,
1942. Il generale Tanz, rigido ufficiale di cristallina fede nazista irrompe in
città. E’ benvoluto di Hitler per il suo comportamento eroico sul fronte di
Leningrado. Guida con pugno di ferro (anzi blindato) la divisione corazzata Nibelungen,
inviata dal Führer a Varsavia, allo scopo di
eliminare le sacche di resistenza, che costringono la Wehrmacht a tenere
impegnate tre divisioni, preziose per il fronte sovietico. La notte in cui Tanz
arriva in città viene barbaramente uccisa una prostituta. Un testimone riesce solo
a intravedere i pantaloni dell'uomo che stava uscendo dal palazzo. Si tratta di
pantaloni con banda rossa: da generale tedesco. La donna era un'informatrice
dei tedeschi e per questo motivo viene incaricato delle indagini il maggiore
Grau: una breve indagine presso l'autoparco del comando della Wehrmacht rivela
al maggiore che la notte prima solo tre generali avevano usato l'auto per
motivi non di servizio e senza dare notizie su dove avessero passato la notte:
il generale von Seidlitz-Gabler, il suo capo di stato maggiore, generale
Kahlenberge, e il generale Tanz e, secondo Grau, tra essi dovrebbe trovarsi
l'omicida …
Questo
è solo l’inizio di questo originale thriller di ambientazione bellica. Girato
con lo stesso dispendio di mezzi, nelle scene di guerra, de Il
giorno più lungo, delude proprio in quelli: infatti l’eccesso di
contestualizzazione ammoscia, in due o tre scene, la suspense. Non lasciatevi
ingannare dal titolo, dalla locandina e dalle divise: si tratta di un noir di
professionale confezione. La notte è quella dell’omicidio e i generali sono i
sospettati.
Il
maggiore Grau (Sharif) all’inizio appare forse un po’ distaccato, si muove solo
con caurela: non doveva essere facile fare il detective, da maggiore, contro un
generale! Poi col tempo diventa ostinato segugio.
Il
generale Tanz (O’Toole) è perfetto nella sua parca e lucida follia. Ammirate che sguardo!
Una nota di merito al caporale Hartmann (Courtenay) che riscatta una vita ispirata al disimpegno. Nella prima metà del film la suspense è abilmente costruita e il ritmo è davvero mozzafiato. I personaggi si alternano sulla scena passandosi una torcia che riaccende l’interesse. Se nel montaggio si fosse sacrificata qualche scena con blindati o qualche particolare dell’ Operazione Walkiria anche la seconda parte avrebbe potuto mantenere lo stesso ritmo.
Una nota di merito al caporale Hartmann (Courtenay) che riscatta una vita ispirata al disimpegno. Nella prima metà del film la suspense è abilmente costruita e il ritmo è davvero mozzafiato. I personaggi si alternano sulla scena passandosi una torcia che riaccende l’interesse. Se nel montaggio si fosse sacrificata qualche scena con blindati o qualche particolare dell’ Operazione Walkiria anche la seconda parte avrebbe potuto mantenere lo stesso ritmo.
Voto
***1/2/5
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