Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi
gialli
Libro
n. 47
Un bastimento carico di riso
Alicia Giménez-Bartlett
Sellerio
Troppo lungo, a tratti noioso o irritante
Potevo anche titolare, con buona pace di Proust, Alla ricerca della suspense perduta; forse rendeva
meglio il concetto. Premetto che, anche se qui ne ho recensiti solo alcuni, con questo (che m’ero perso per strada) ho letto tutta la serie dei romanzi che hanno
per protagonista narrante Petra Delicado. Li ho sempre trovati piuttosto piacevoli (a
volte divertenti): l'irruzione sulla scena di spezzoni della vita privata dei
protagonisti ce li rende più umani e ce li fa conoscere meglio. E' un modo canonico (Simenon insegna)
per allentare la tensione della parte narrativa meramente poliziesca, però rompe
la suspense; quando c’è, qui in verità ce ne poca! Se poi la parte
"di gossip intimista" tende prende il sopravvento sul lato "noir"
allora la cosa sa di ripiego, di un vieto trucchetto per allungare il brodo. Alla
fine tra l’altro, a forza di aggiungere acqua calda, la minestra diventa troppo
abbondante e davvero sciapa: alla faccia del pimiento! Questo è un difetto che Alicia non ha represso, ma che
ha sviluppato, credo, perseguendo la sua aspirazione a uscire dal genere giallo: sono anni che Petra è "in sonno".
Errore madornale: lei l’autrice con più spessore letterario (dopo Izzo) in Europa.
Bastava curasse di più la struttura e la suspense, cavolo!
Nel caso specifico si arriva a provare
orticante fastidio per le paturnie amorose di Petra e per le sue calienti performance
sul “lettone” di casa. Sì, decisamente fastidiose sono quelle pagine,
semplicemente perché uno comincia a pensare che se voleva immergersi nelle pene
d'amore di una quarantenne iberica che deve recuperare “colpi” con scopate selvagge, be’ allora
sceglieva tutt'altro genere letterario. A peggiorare il tutto c'è da osservare
che anche il caso a cui, questa volta, lavora la coppia Delicado-Garzòn è una
storia piuttosto fiacca e troppo è dovuto all’assistenza sociale di Barcellona che
ha fornito dati all’autrice: è come leggere uno spot su quanto, in città, si fa per i barboni! Infine non si fa comparire l'assassino dopo quattro quinti di racconto! L'unica
cosa che salva questo libro dalle due stelle scarne, scarne è la scrittura sempre
gradevole di Alicia.
Voto ***/5
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